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Radiologi, urge riorganizzare la rete di emergenza sul territorio

Sanità pubblica Redazione DottNet | 21/06/2017 13:31

Elaborata la mappa per allocare le unità di radiologia interventistica

Per gestire l'emergenza, solo ospedali che garantiscano tutte le prestazioni e che possano esser raggiunti al massimo entro un'ora, limite massimo di tempo per accedere a una terapia efficace in caso di urgenza.    L'appello a riorganizzare la rete di emergenza sul territorio arriva dalla Società Italiana Radiologia Medica (SIRM), che ha elaborato delle mappe "isocrone" per ogni regione, nelle quali sono individuati sulla base di colori diversi, i presidi adatti alla rete di emergenza.

Obiettivo, individuare dove allocare unità di radiologia interventistica sempre aperte, con personale di guardia e attrezzature adeguate a trattare tutte le urgenze.    "Nei piccoli Ospedali l'assenza degli specialisti di supporto come radiologi interventisti, chirurghi vascolari, neurochirurghi e tanti altri, genera un disagio grande", spiega Carmelo Privitera, presidente Sirm e Direttore UOC Radiologia dell'Ospedale Vittorio Emanuele di Catania.

Per questo "il paziente in emergenza non deve essere trasportato al più vicino Pronto Soccorso, dove non sono sempre garantite né attrezzature né professionalità sufficienti, ma nell'ospedale che realmente possa offrire tutte le cure necessarie. E quest'ultimo deve essere raggiungibile entro un'ora, in modo che qualsiasi tipo di urgenza riceva assistenza adeguata. In Toscana, 5 presidi sono sufficienti a garantire alla popolazione una vera rete". Per il Servizio Sanitario "è una sfida impegnativa - conclude Vittorio Miele, direttore SODc Radiodiagnostica di Emergenza del Careggi di Firenze - ma è l'unico modo per garantire a tutti i cittadini la stessa qualità di servizio". 

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