Canali Minisiti ECM

Ema, sospendere il gadolinio per le risonanze magnetiche

Farmaci Redazione DottNet | 19/07/2017 12:00

Ci sono prove che si accumula nel cervello

Sospendere l'uso dei mezzi di contrasto a base di gadolinio per la risonanza magnetica: a dirlo è il Comitato per la valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), che conferma così la sua precedente raccomandazione dello scorso marzo.    La decisione si basa sul fatto che vi sono prove convincenti che questa sostanza si accumuli nel cervello. Anche se non sono state identificate condizioni specifiche legate all'accumulo di gadolinio nel cervello, le conseguenze cliniche non sono conosciute.

Per questo il Prac ha deciso di raccomandare l'uso dei mezzi di contrasto lineari con acido gadoxetico e acido gadobenico solamente per le scansioni del fegato, e dell'acido gadopentetico solo per la scansione delle articolazioni.

Tutti gli altri mezzi di contrasto lineari a base di gadolinio per uso endovenoso (gadodiamide, acido gadopentetico e gadoversetamide) devono invece essere sospesi. Le raccomandazioni del Prac saranno ora trasmesse al Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Ema, che adotterà il parere finale dell'Agenzia. La procedura di rivalutazione terminerà con l'adozione da parte della Commissione Europea di una decisione legalmente vincolante e applicabile a tutti gli Stati Membri dell'Unione Europea.

pubblicità

fonte: ema

Commenti

I Correlati

Verrà realizzato un nuovo grande database sull’impiego della radioterapia con fotoni e con particelle nei pazienti tra i 15 e i 39 anni. Obiettivo: indagare i risultati clinici della terapia radiante

L'esperto al congresso Da Socrate all'Ia' a Roma, "consente di selezionare con accuratezza pazienti candidabili a terapia neoadiuvante e guida scelte chirurgiche"

Krengli: : “In Italia ci sono oggi poco più di 1.000 radio-oncologi in attività, un numero ampiamente insufficiente rispetto al fabbisogno reale. E la situazione è destinata a peggiorare se non si interverrà rapidamente"

Presentati i risultati di grande rilevanza sull’efficacia e sicurezza di trattamenti più brevi per due tra le neoplasie più diffuse (tumore della prostata e della mammella) e per quello più raro, ma in crescita (tumore anale)

Ti potrebbero interessare

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ultime News

Più letti