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Tumori, contro l'infertilità legata alle cure si aprono nuove speranze

Farmaci Redazione DottNet | 04/09/2017 17:18

Nei topi è possibile inibire questa proteina chimicamente in modo che gli ovociti rimangano fertili

Farmaci già esistenti, utilizzati per la cura dei tumori ma che non si sono rivelati molto utili, potrebbero aprire nuove speranze per le donne rese infertili proprio dalle cure anti-cancro. Il target è una proteina denominata Chk2, che si attiva quando gli ovociti sono danneggiati dalle radiazioni e che ha la funzione di eliminare le cellule uovo il cui Dna risulta danneggiato. Uno studio ha dimostrato che nei topi è possibile inibire questa proteina chimicamente, cioè con un farmaco, in modo che gli ovociti rimangano fertili. A guidarlo gli studiosi della Cornell University e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Genetics.

    "Risulta che ci sono stati farmaci preesistenti inibitori della Chk2 che sono stati sviluppati, ironicamente, per il trattamento del cancro, ma che sono risultati non essere molto utili", spiega John Schimenti, autore senior dello studio.

Dando ai topi il farmaco inibitore,gli ovociti non sono stati uccisi dalla radiazione e sono rimasti fertili, consentendo la nascita di topolini normali. "L'unica preoccupazione- aggiunge Schimenti- è che, se anche ciò ha portato alla nascita di animali sani, è possibile immaginare mutazioni che si manifestino in una generazione o due. Questo deve essere studiato mediante sequenziamento genomico". C'è ancora poi molto da fare perché questi risultati permettano di approdare a qualcosa di concreto sull'uomo, dal momento che occorre tenere conto della diversa fisiologia rispetto ai roditori.

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fonte: ansa

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