Dermatologi ospedalieri: allargare l'uso del preservativo tra i giovani
Le malattie legate al sesso, ovvero le cosiddette malattie sessualmente trasmissibili (Mst), per un lungo periodo sembravano non rappresentare ormai un'emergenza, ma non è più così: dalla sifilide alla gonorrea, passando da Aids e altre infezioni, negli ultimi anni si registra un ritorno di tali patologie con un'impennata dei casi che si delinea come un vero e proprio 'boom'. Il dato più allarmante è quello legato alla sifilide: in 17 anni si è registrato il 400% in più di casi.
L'allarme arriva dal 56mo Congresso dell'Associazione Dermatologi Ospedalieri (Adoi), dal quale gli esperti lanciano un invito alla prevenzione rivolto innanzitutto ai giovani.
Un aumento registrato soprattutto tra i maschi. Ad aumentare sono soprattutto malattie batteriche come le infezioni da Chlamydia e la sifilide, ma anche quelle determinate da virus come i condilomi dovuti ad alcuni tipi di HPV e le epatiti da virus A o C. Per non parlare dell'infezione da HIV, oggi diventata la più importante malattia a trasmissione sessuale per le sue rilevanti implicazioni cliniche e di spesa sanitaria e i cui nuovi casi non accennano a diminuire nel mondo occidentale, con una minore percezione del rischio - e un conseguente picco di infezioni - soprattutto nella popolazione over-50 e anziana. "In Europa, dalla metà degli anni '90 alcune Mst hanno trovato 'terreno fertile' per espandersi dopo un decennio di declino, soprattutto nelle grandi metropoli e in alcuni gruppi a rischio, come i maschi omosessuali - spiega il presidente del Congresso, Antonio Cristaudo -. Questa crescita è stata amplificata poi dalla facilità degli incontri sessuali occasionali dovuta oggi all'utilizzo di Internet e delle App".
Per questo, avverte Massimo Giuliani dell'Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma, "la lotta contro le Mst va fatta aumentando la consapevolezza del rischio infettivo del comportamento sessuale e allargando tra i giovani l'uso routinario del preservativo. Ma anche - sottolinea - migliorando l'accesso alle strutture cliniche delle persone che sospettano un'infezione e andando loro incontro mediante tecniche rapide di diagnosi facilmente eseguibili anche fuori dagli ospedali. Oggi si può infatti diagnosticare una sifilide su una goccia di sangue da un dito o fare nello stesso modo un test HIV a casa. Oppure in ospedale si può ricevere un risultato per un'infezione da Chlamydia o di gonorrea in 2 ore su una piccola quantità di urine". Singolare, avvertono i dermatologi, è infine il caso del linfogranuloma da chlamydia che da malattia rara è divenuta molto diffusa in un decennio. Prima confinata in India e Sud America, dal 2003 è progressivamente in aumento anche in Europa, inizialmente nella comunità di maschi omosessuali e poi anche tra gli etero. Sino a pochi anni fa l'ente europeo di sorveglianza European Surveillance of Sexually Transmitted Infections la definiva appunto una patologia rara. Oggi la definisce una ''vera e propria epidemia'.
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