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Aiom, finanziare i farmaci oncologici con una tassa sulle sigarette

Oncologia Redazione DottNet | 27/10/2017 13:59

Appello dagli esperti, occorrono più risorse per l'innovazione

Il Fondo di 500 milioni di euro istituito nel 2016 dal governo e destinato all'acquisto dei nuovi farmaci oncologici "è oggi una misura strutturale, però la spinta all'innovazione e le nuove terapie sempre più efficaci in futuro rischiano di non rendere sufficiente questa fonte. Per questo chiediamo di implementarlo, come parte integrante del Patto nazionale contro il cancro, con una tassa di un centesimo in più a sigaretta". È questo l'appello lanciato dal XIX Congresso nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) dal presidente nazionale Carmine Pinto. ​

Ora, avvertono gli oncologi, "è cioè necessario andare oltre con misure strutturali perché oltre un milione di italiani ogni anno è costretto a cambiare Regione per curarsi. Per questo serve subito il Patto contro il cancro, un programma ed una regia unici nazionali che garantiscano una strategia unitaria per combattere la malattia, dalla prevenzione alle terapie, dalla riabilitazione all'umanizzazione dell'assistenza.

Ogni giorno in Italia più di 270 nuove diagnosi di tumore sono riconducibili al fumo. Preoccupa in particolare la diffusione del tabagismo fra le italiane, con conseguenze evidenti su due fra le neoplasie più frequenti: in quindici anni l'incidenza del cancro del polmone è diminuita fra gli uomini da 29.097 nuovi casi nel 2003 a 28.200 nel 2017 (-1,7% annuo), fra le donne invece è aumentata da 7.962 diagnosi nel 2003 a 13.600 nel 2017 (+3,1% annuo). Nel 2017 sono stimati nel nostro Paese 369mila nuovi casi di tumore (192.000 fra i maschi e 177.000 fra le femmine). Negli ultimi dieci anni in Italia sono state messe a disposizione dei pazienti circa 40 nuove molecole anticancro e il Fondo ha assicurato nel 2017 l'accesso a sei farmaci innovativi, due in ematologia e quattro in oncologia. Il problema è che anche in Italia si comincia a parlare di tossicità finanziaria.

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"Una persona su cinque colpita dal cancro subisce anche un contraccolpo economico, che si riverbera in un peggioramento della prognosi - afferma Annamaria Mancuso, Presidente Salute Donna Onlus -. Questi risultati rappresentano un campanello d'allarme che ci costringe a riflettere sul fatto che buona sanità non significa solo mettere nuovi farmaci.    bisogna cioe' tener conto di tutti gli aspetti coinvolti nella cura: non soltanto dell'efficacia clinica della terapia, ma anche del suo costo-efficacia in termini di qualità della vita".

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