Con le nuove norme si arriverà a 500mila controlli l'anno
Oltre 18,9 milioni di certificati di malattia per 114 milioni di giorni di lavoro persi nel complesso: nel 2016, anche a causa dell'ulteriore invecchiamento degli occupati, sono aumentate ancora le assenza di malattia con una crescita del 3% per quanto riguarda i giorni e del 2,7% per quanto riguarda il numero dei certificati inviati all'Inps.
Si registra un rallentamento per le richieste di malattia dei lavoratori pubblici (che comunque continuano ad ammalarsi in media molto di più dei lavoratori privati) mentre si conferma nel lunedì il giorno nel quale ci si ammala con più frequenza. Gli "eventi malattia" nell'anno sono stati rispettivamente 9,3 milioni nel settore privato e cinque nella pubblica amministrazione I dati, contenuti nell'Osservatorio Inps sui certificati di malattia, indicano differenze tra i comparti nel numero dei giorni di malattia ma anche nella dimensione aziendale con 2,6 eventi medi per lavoratore nelle aziende oltre i 500 dipendenti e 1,6 in quelle fino a cinque dipendenti.
Si sono ammalati nell'anno 4,4 milioni di lavoratori privati e 1,8 milioni di lavoratori pubblici. Da settembre di quest'anno è cambiato il sistema di controllo sulle malattie con l'Inps che estende la sua competenza anche alle visite fiscali ai travet. Si dovrebbe partire con circa 300.000 controlli (verificando quindi circa il 5% dei certificati, come nel privato) fino ad arrivare, a regime a 500.000 controlli l'anno. La stretta ha l'obiettivo di ridurre gli abusi ma il divario nella morbilità tra pubblici e privati dipende chiaramente non solo dalla presenza di una percentuale maggiori di "furbetti del termometro" ma anche da altri fattori quali l'età media più alta dei lavoratori del comparto pubblico.
Il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti, si rivolge ai colleghi, medici e odontoiatri, con una lettera aperta che ha l’obiettivo di fare chiarezza su un concetto che da tempo circola nel dibattito pubblico: quello di "investitore paziente"
L’Enpam ha sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa con due associazioni rappresentative delle strutture accreditate, AIOP ed ACOP
La gestione uscente ha chiuso con un saldo positivo di oltre 1,1 miliardi di cui 120 milioni di saldo previdenziale e più di 1 miliardo frutto dell’oculata gestione finanziaria
Possono essere riscattati, in tutto o in parte, nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi, i periodi successivi al 31 dicembre 1995 e precedenti al primo gennaio 2024
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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