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Tumore al rene, più malati al Nord che al Sud

Oncologia Redazione DottNet | 06/12/2017 15:45

Un caso su quattro è causato dal sovrappeso

Al Nord ci si ammala di più di tumore al rene piuttosto che al Sud. E un caso su quattro è causato dal sovrappeso. E' questa la fotografia dello stato del tumore del rene presentata a Roma. Nel 2017 in Italia sono stimati 13.600 nuovi casi di tumore renale, che si vanno ad aggiungere alle altre 130mila persone con la stessa patologia, aumentata del 31% in otto anni, dal 2010 al 2017.

Quest'anno i nuovi casi riscontrati nel Mezzogiorno vedono un -43% tra gli uomini e un -40% tra le donne rispetto al Settentrione. Tra le cause di questa differenza i medici ipotizzano il maggiore consumo di frutta e verdura fresca, tipico della dieta mediterranea, molto diffusa al Sud, che di fatto protegge dal rischio di insorgenza della neoplasia.

"Al sovrappeso va ricondotto il 25% delle diagnosi: un dato preoccupante se consideriamo che il 31,7% degli italiani over 18 è in eccesso di peso e il 10,5% obeso", spiega Camillo Porta, oncologo della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia. Tra le altre cause che fanno scatenare la patologia, il fumo, l'ipertensione arteriosa e l'esposizione occupazionale a cancerogeni chimici. Tra le armi nella lotta contro il tumore del rene, l'immuno-oncologia. Nivolumab è stata la prima molecola a dimostrare un beneficio di sopravvivenza in pazienti precedentemente trattati: il 39% è vivo a 3 anni rispetto al 30% di quelli che hanno ricevuto everolimus (terapia target).

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"I dati confermano l'efficacia dell'immuno-oncologia - dice Giacomo Cartenì, direttore dell'Oncologia medica dell'ospedale Cardarelli di Napoli -. Va inoltre considerato che le percentuali a tre anni tendono a mantenersi a lungo termine. L'obiettivo è arrivare in poco tempo alla personalizzazione del trattamento che è sempre più articolato grazie alle continue innovazioni nelle conoscenze biologiche della malattia". Lo stesso Cartenì ha sottolineato come "un terzo dei pazienti arriva alla diagnosi in stadio avanzato metastatico e in un terzo la malattia si sviluppa nella forma metastatica dopo l'intervento chirurgico con limitate possibilità di trattamento. Quindi solo il 30% dei casi guarisce grazie alla sola chirurgia".

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