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Approvata dall’AIFA la terapia ideata dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per il glioma intrinseco del ponte

Oncologia Redazione DottNet | 07/07/2025 12:09

Ogni anno in Europa una “scuola elementare” scomparea causa di un raro tumore cerebrale infantile. L’Italia compie un passo storico nella cura per fermarlo

Ogni anno, circa 400 bambini in Europa (40 in Italia), con un’età media di soli 7 anni, si ammalano di un tumore cerebrale tra i più aggressivi: il glioma diffuso della linea mediana, in particolare il glioma intrinseco del ponte. Un numero che, come sottolinea la Dottoressa Maura Massimino, Direttore della Pediatria Oncologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, equivale a "una scuola elementare che scompare ogni anno".  In questo contesto drammatico, arriva però una notizia che segna un punto di svolta: con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 20 giugno (

com/track/click?u=b55141238ba463811fc40f59b&id=7f565db5ef&e=755d865a45">www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2025/06/20/25A03489/SG), l’AIFA ha approvato – nella sezione dedicata ai farmaci non di uso corrente – una combinazione terapeutica innovativa, sviluppata proprio all’Istituto Nazionale dei Tumori (INT), che potrà cambiare il destino di questi bambini.
 
IL PROTOCOLLO CHE ALLUNGA LA VITA E ACCENDE LA SPERANZA
La combinazione, messa a punto nel 2009 presso l’INT, unisce Nimotuzumab, anticorpo monoclonale diretto contro il recettore EGFR, e Vinorelbina, un chemioterapico tradizionale, in associazione con la radioterapia.

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"Con questo approccio – spiega la Dottoressa Massimino – siamo riusciti ad aumentare la sopravvivenza mediana da 10 a 14,5 mesi e abbiamo anche un piccolo gruppo di bambini che possiamo considerare guariti. Per una malattia che, fino ad oggi, lasciava pochissime speranze, è un risultato rilevante".
 
DALLA SPERIMENTAZIONE ALL’APPROVAZIONE UFFICIALE: ORA LA CURA È PER TUTTI
Il farmaco Nimotuzumab, fino a oggi disponibile solo attraverso importazioni speciali, diventa ora parte di uno schema terapeutico riconosciuto ufficialmente dallo Stato. "Significa che finalmente anche a livello governativo – continua la Dottoressa Massimino – viene certificato un avanzamento concreto nella cura di questa patologia, il primo da oltre 50 anni".  Grazie all’approvazione AIFA, la terapia sarà a carico del Servizio Sanitario Nazionale e potrà essere garantita in modo uniforme su tutto il territorio, senza più disparità tra ospedali o regioni. Questo importante traguardo conferma ancora una volta il ruolo centrale della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano nella ricerca e nell’innovazione in oncologia pediatrica, a livello nazionale e internazionale.

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