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Melanoma: l'immunoterapia riduce le recidive dopo l'intervento

Oncologia Redazione DottNet | 12/01/2018 11:01

Oncologa, è un risultato che cambierà la pratica clinica nella cura dei pazienti

Il trattamento con l'immunoterapia con la molecola pembrolizumab riduce del 43% il rischio di recidiva dopo l'intervento chirurgico nei pazienti con melanoma ad alto rischio, una neoplasia dei tessuti cutanei e del rivestimento della pelle che nel 2017 nel nostro Paese ha fatto registrare 14mila nuove diagnosi. Lo dimostra lo studio di fase 3 EORTC condotto da MSD in collaborazione con l'Organizzazione Europea per la Ricerca e la Cura del Cancro (EORTC).  

"Questi risultati cambieranno la pratica clinica - sottolinea Paola Queirolo, responsabile Melanoma e Tumori cutanei all'Ospedale Policlinico San Martino di Genova -. Per la prima volta in 40 anni assistiamo a un dato importante sul beneficio della terapia adiuvante, ovvero dopo l'intervento chirurgico, rispetto al placebo".

Questo studio coordinato da EORTC, spiega, "è fondamentale: sono stati coinvolti 1.019 pazienti, da luglio 2015 a novembre 2016. L'obiettivo era valutare il beneficio del trattamento immunoterapico con pembrolizumab dopo la chirurgia della lesione. Pembrolizumab è stato quindi somministrato a questi pazienti per un anno dopo l'operazione chirurgica.    Nell'ultimo quarantennio l'unico farmaco approvato in questa popolazione di pazienti è stato l'interferone, che però offriva risultati solo in alcuni sottogruppi".

Alla luce di questo studio, sottolinea l'oncologa, "cambierà certamente la pratica clinica in modo radicale. I dati sono infatti solidi, se consideriamo la distanza dalla fine del trattamento: il primo paziente è stato inserito nello studio due anni e mezzo fa. Ora è però importante che l'iter di approvazione sia veloce, perché potremo parlare di pazienti guariti grazie a una strategia terapeutica tempestiva. Grazie all'immuno-oncologia una percentuale di pazienti con melanoma in fase metastatica guarisce. Oggi questo studio implica un'ulteriore svolta epocale, perché indica l'opportunità - conclude - di anticipare la terapia immuno-oncologica, instaurando il trattamento subito dopo la chirurgia senza attendere la ricaduta". 

fonte: ansa

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