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Abbronzatura protettiva e vitamina D, i falsi miti sul sole

Oncologia Redazione DottNet | 27/06/2025 13:44

Casi melanoma raddoppiati. L'esperta, più rischi con scottature

 Con l'estate cresce la voglia di sole e attività all'aria aperta, ma è importante essere consapevoli dei rischi derivanti dall'esposizione solare e dei modi per proteggersi correttamente. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, infatti, persistono numerose credenze errate sul tema: si tende a sottovalutare i rischi associati a pelle scura, abbronzatura o cielo nuvoloso. "Sono convinzioni sbagliate - spiega Elisabetta Fulgione, specialista in dermatologia e dirigente medico presso la clinica dermatologica dell'università della Campania Luigi Vanvitelli, all'evento 'Sole e pelle: come prendersene cura in ogni fase della vita', promosso da Assosalute Federchimica -.

L'abbronzatura offre una protezione molto limitata, paragonabile a un fattore di protezione SPF 4. Inoltre, i raggi UV raggiungono la pelle anche con il cielo coperto o sotto l'ombrellone". Anche l'applicazione delle creme solari, spesso, è inadeguata: si utilizzano quantità insufficienti o si trascurano zone sensibili come collo, orecchie, dorso dei piedi e contorno occhi. Un altro equivoco riguarda la vitamina D. "Esporsi per ore è inutile e pericoloso - aggiunge Fulgione -.

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Bastano infatti 20 minuti di esposizione, tre volte a settimana, con un quarto del corpo scoperto".   Inoltre, in molti credono che i nei necessitino di una protezione solare extra rispetto al resto della pelle. "Nulla di più falso - precisa Fulgione - i nei sono già pigmentati e protetti dalla melanina. È invece fondamentale proteggere tutta la pelle, soprattutto nei fototipi chiari. Il melanoma, infatti, nel 70% dei casi insorge su cute sana". E proprio riguardo al melanoma che gli esperti lanciano l'allarme. "L'incidenza del melanoma in Italia è raddoppiata negli ultimi dieci anni e la fascia d'età colpita si sta abbassando sempre di più", spiega l'esperta. In questo senso, un dato che fa riflettere riguarda le scottature in età pediatrica: "Le ustioni solari nei bambini sono tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma da adulti. In Australia, grazie a campagne di sensibilizzazione nelle scuole, i casi sono crollati. Questo dimostra che la prevenzione funziona davvero".

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