Sanofi e Celgene investono 20 miliardi di dollari grazie alla riforma fiscale americana
Sanofi e Celgene fanno shopping nel settore farmaceutico spendendo complessivamente piu' di 20 miliardi di dollari, ovvero la meta' delle fusioni e acquisizioni realizzate nelle biotecnologie nel 2017. Acquisti che fanno schizzare ai massimi dal 2010 il volume delle operazioni nel settore e che lasciano intravedere un 2018 record grazie anche alla riforma delle tasse americana, che sembra destinata a stuzzicare l'appetito per le fusioni 'sbloccando' potenzialmente 160 miliardi di dollari parcheggiati all'estero da Big Pharma. Sanofi stacca un assegno da 11,6 miliardi di dollari per l'americana Bioverativ, specializzata in emofilia e nata dallo spin-off di Biogen.
Per il colosso francese si tratta della maggiore acquisizione da sette anni e di una 'rivincita' rispetto alle delusioni degli ultimi due anni.
Le operazioni di Sanofi e Celgene ''sono segnali positivi per l'attivita' di fusioni e acquisizioni nelle biotecnolgie nel 2018'' affermano gli analisti, constatando come l'avvio del 2018 e' stato particolarmente attivo per il settore che ha registrato anche l'offerta da 3,2 miliardi di dollari di Novo Nordisk per Ablynx e l'acquisto per 627 milioni di dollari di Takeda Pharamaceutical per TiGenix. Il risiko nel settore - aggiungono gli analisti - potrebbe continuare con i colossi farmaceutici a caccia di nuovi motori di crescita dopo un 2017 deludente. Proprio Sanofi, secondo alcuni osservatori, potrebbe esserne la protagonista: dopo aver segnalato che di avere a disposizione volendo 20 miliardi di euro per possibili accordi, il colosso ne ha finora spesi 11 di miliardi. La quota restante potrebbe essere spesa per mettere le mani sulle divisioni di prodotti per la salute dei consumatori di Pfizer o Merck.
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