Fatti di Dna, chiudono i vasi sanguigni del cancro con un enzima
Sono minuscoli, mille volte più piccoli di un capello, ma letali per i tumori, tanto da ridurre alla fame quelli di seno, ovaie, polmoni e pelle: sono i primi nanorobot autonomi che nei test condotti sui topi hanno dimostrato di saper viaggiare nell'organismo, 'riconoscere' i tumori e bloccare i vasi sanguigni che li nutrono. In questo modo il tumore si spegne fino a morire. Pubblicata sulla rivista Nature Biotechnology, la ricerca è stata condotta fra Stati Uniti e Cina, nell'Arizona State University e nel Centro nazionale per le nanoscienze (Ncnst).
E' un altro passo in avanti nella messa a punto di armi intelligenti capaci di colpire esclusivamente le cellule tumorali lasciando intatte quelle sane.
Una volta ancorati alle cellule malate, i nanorobot hanno liberato al loro interno l'enzima che provoca i trombi, portandolo nel cuore del tumore come un cavallo di Troia. Nell'arco di tre giorni vengono bloccati tutti i vasi sanguigni che nutrono il tumore, che viene così irreparabilmente danneggiato. Oltre all'efficacia dei nanorobot, i test sugli animali hanno dato una prima risposta anche sulla sicurezza, dimostrando che non compromettono le cellule sane e non hanno, di conseguenza, effetti collaterali. Per le sue caratteristiche, il meccanismo con cui funzionano i nanorobot "può essere utilizzato contro molte forme di tumore", ha rilevato uno degli autori della ricerca, Hao Yan, dell'Università dell'Arizona.
Per arrivare a un risultato come questo sono stati necessari cinque anni di lavoro ed è da circa venti anni che il gruppo di Yao sta lavorando sulla tecnologia degli origami di Dna. Il risultato segna anche un progresso importante nella nanomedicina, che punta a utilizzare le nanotecnologie per mettere a punto terapie innovative.
fonte: ansa, Nature Biotechnology
Pronto a breve lo studio per la validazione scientifica di GastroForm, questionario di 79 domande che mira a identificare le persone a rischio di sviluppare il tumore dello stomaco
Il 75% dei pazienti con il carcinoma polmonare è stato operato con successo. I dati dello studio internazionale Italia-Usa. La strategia: un mix tra chemio e immunoterapia
Al via 'La fortuna costa (la sfortuna di più)', nuova campagna nazionale promossa da Europa Donna
Un nuovo lavoro scientifico basato sullo studio Moli-sani evidenzia un’associazione tra consumo elevato di olio d’oliva e minore incidenza dei tumori del seno privi di recettori ormonali e HER2-negativi
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti