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Tumore allo stomaco, meno del 20% casi individuato nella fase iniziale

Oncologia Redazione DottNet | 15/06/2025 16:01

Pronto a breve lo studio per la validazione scientifica di GastroForm, questionario di 79 domande che mira a identificare le persone a rischio di sviluppare il tumore dello stomaco

 In Italia si stimano circa 14mila nuovi casi di carcinoma gastrico allo stomaco, per meno del 20% individuati nella fase iniziale. Di conseguenza, la sopravvivenza a 5 anni è pari solo al 32%. Per questo sarà avviato a breve lo studio per la validazione scientifica di GastroForm, questionario di 79 domande parte del progetto "Gastroscreening", uno dei primi in Europa che mira a identificare le persone a rischio di sviluppare il tumore dello stomaco, grazie a un test di primo livello.

Lo studio è stato presentato oggi a Brescia, nel Convegno Nazionale "Road to Gastroscreening/3", con gli interventi di clinici, epidemiologi, anatomopatologi, biologi molecolari, Istituzioni e associazioni di pazienti. "In Giappone e Corea del Sud l'adesione al programma di screening gastrico è elevata e supera il 70%", spiega Gian Luca Baiocchi, co-fondatore e responsabile scientifico di RicerChiAmo Onlus.

"In Italia, dove il tumore dello stomaco è meno frequente, non è possibile adottare il 'modello' orientale", e da qui la "necessità di individuare un esame di primo livello, non invasivo, a bassissimo costo e relativamente specifico per questa neoplasia, per una valutazione iniziale della popolazione a rischio, a cui può essere poi consigliata la gastroscopia". Nei 5mila rispondenti tra 40 e 80 anni della prima versione a 38 domande del questionario, "a più di 600 cittadini è stato consigliato di sottoporsi alla gastroscopia".

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Molti dei 79 quesiti odierni "si concentrano sull'anamnesi patologica personale e familiare e sugli stili di vita, come il consumo di alcol, il fumo di sigaretta e l'attività fisica", sottolinea Silvano Gallus, Istituto Mario Negri di Milano. "Un'ampia sezione del questionario è inoltre dedicata alle abitudini alimentari", approccio che "consente di stimare il rischio individuale sulla base di fattori epidemiologici noti".  Lo studio coinvolgerà 10 centri di Endoscopia digestiva in tutta Italia, che sottoporranno il questionario a pazienti a cui è già stato indicato di eseguire la gastroscopia, per poi raccogliere le risposte e confrontarle con i risultati dell'esame endoscopico e delle biopsie. "Obiettivo primario è, nei pazienti a rischio, l'individuazione di un gruppo di lesioni pretumorali", osserva Baiocchi. "Oggi con la gastroscopia viene individuato circa l'8% di queste lesioni preneoplastiche. Grazie a GastroForm possiamo raggiungere una percentuale del 40%".

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