Prevenzione colon retto, grandi disomogeneità su screening e cure innovative
Grandi disomogeneità in Italia e, in generale, in Europa per la diagnosi precoce e per il trattamento del tumore al colon retto. Una malattia che solo in Italia causa 15.000 morti l'anno e che potrebbe essere trattata con successo nel 90% dei casi, se scoperta in tempo e trattata tempestivamente. Non tutti però hanno le stesse opportunità: forti differenze si registrano da Paese a Paese e all'interno dei singoli Stati nell'attivazione e adesione ai programmi di screening e nell'accesso alle terapie più innovative.
E' quanto emerge dal primo studio internazionale sulla gestione di questo tipo di tumore, realizzato dalla London School of Economics e che ha coinvolto 17 Paesi, inclusa l'Italia. L'indagine "Il tumore del colon retto in Europa e Australia: sfide e opportunità per il futuro", è stata presentata a Milano. Solo nel nostro Paese, secondo i dati presentati, ogni giorno 120 persone ricevono una diagnosi di cancro del colon retto e 40 muoiono a causa di questa malattia, anche se molti potrebbero essere salvati. In Europa solo pochi Paesi hanno programmi di screening formale: l'Italia, con un tasso di partecipazione che va dal 15% al 70%, la Francia con il 40-55% e l'Inghilterra che conta la massima adesione con il 50-70%.
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