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Medico di famiglia accoltellato: aumentano le aggressioni

Sanità pubblica Redazione DottNet | 27/04/2018 19:20

Scotti: intervenga il Presidente della Repubblica. Fnomceo: pene più severe

Camici bianchi di nuovo nel mirino con due nuove aggressioni a Napoli. Un medico di famiglia è stato accoltellato ieri pomeriggio al volto durante una visita domiciliare per una lite scoppiata all'improvviso tra un paziente psichiatrico e la madre. E' stato medicato con sei punti di sutura al mento e ha riportato la frattura di una scapola. L'altro episodio risale al 25 aprile: al pronto soccorso dell'Ospedale San Paolo, in seguito a un diverbio con un portantino, una dottoressa è stata colpita da una parente di lui, con precedenti penali, ricoverata nel nosocomio ma fuori dal suo reparto.

A riferire i fatti è Manuel Ruggiero, il medico del 118 di Napoli che ha ideato la pagina Facebook 'Nessuno tocchi Ippocrate' per raccogliere le testimonianza dei colleghi in seguito alle aggressioni subite dal personale sanitario in strada e tra le mura ospedaliere.    "Il Capo dello Stato intervenga come garante della Costituzione sul tema delle continue aggressioni al personale sanitario". A lanciare l'appello è Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di famiglia, in seguito agli ultimi fatti. E propone che il medico, durante l'esercizio delle sue funzioni, venga considerato un pubblico ufficiale che difende la Costituzione oltre che occuparsi della salute dei cittadini: "questo consentirebbe l'avvio dell'azione penale d'ufficio, senza aspettare la denuncia di parte", spiega.

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E aggiunge: "Bisogna capire che i dottori sono in trincea, e non si possono scaricare su di loro i problemi della Sanità italiana". Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha espresso solidarietà a medici e infermieri, richiamando i cittadini a comportamenti più corretti e opportuni nei confronti dei camici bianchi. "Bisogna accendere i riflettori sull'escalation di violenze e trovare risposte concrete al fenomeno", interviene Consulcesi Group, organizzazione al fianco dei medici, che si schiera con la Federazione Nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri chiedendo l'inasprimento delle pene e l'aumento della sicurezza nelle strutture sanitarie.

L'associazione ricorda inoltre gli ultimi dati: vittime di violenza 1.200 medici ogni anno, in media 3 al giorno, perlopiù donne - nel 68% dei casi - soprattutto guardie mediche, secondo i dati Inail. Sulla base di tali dati, i vertici della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Fnomceo, e quelli della Fnopo, la neonata federazione degli Ordini della Professione di Ostetrica, hanno chiesto con una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin di convocare, a breve, una terza riunione dell'Osservatorio contro la violenza verso gli operatori sanitari. 

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