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Le apnee notturne causano 12mila incidenti l'anno

Medicina Interna Redazione DottNet | 30/05/2018 16:28

Allarme Aci e Fisar, con alcol e fumo più rischi di apnee nel sonno

Frequenti brevi risvegli e tendenza a russare, sono questi i sintomi tipici delle apnee notturne, un problema che disturba il sonno di quasi un uomo su 2 e di una donna su 4 tra i 45 e gli 80 anni, ovvero circa 12 milioni di italiani. Spesso sottovalutata, questa patologia è una delle più frequenti cause di sonnolenza alla guida e responsabile di circa 12.300 incidenti stradali all'anno, che provocano la morte di 250 persone e il ferimento di oltre 12.000. Curarla può salvare la vita propria e altrui. 

Nasce con questo obiettivo la campagna "Dormi meglio, Guida sveglio", promossa dall'Automobile Club d'Italia (ACI) e della Fondazione Italiana Salute Ambiente e Respiro (Fisar).   Persone in sovrappeso o obese, chi fuma o beve e chi ha una circonferenza del collo molto ampia. Sono loro le persone più a rischio di Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (Osas), brevissime e frequenti interruzioni della respirazione mentre si dorme. Un problema di cui l'80% di chi ne soffre non è consapevole, ma che, tra costi diretti e indiretti, pesa sul Servizio Sanitario Nazionale per circa 3 miliardi di euro l'anno.

Oltre che rendere più pericolose le strade, può avere infatti conseguenze su tutto l'organismo, poiché aumenta le probabilità di infarti, ictus, ipertensione, diabete. Obiettivo della campagna presentata oggi è far sì che il rilascio o il rinnovo della patente, che riguarda ogni anno 5 milioni di italiani, diventi occasione per un "check-up del sonno" da effettuare nelle oltre 1.500 delegazioni ACI presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale. Qui, i cittadini saranno invitati a compilare un questionario per valutare il rischio di Osas e, in caso positivo, prenotare un esame diagnostico. Ciò consentirà di accelerare i tempi per ottenere la patente, garantendo idoneità alla guida ma anche efficaci terapie. Perché, spiegano gli esperti, curarsi oggi è possibile. 

"Ogni anno muoiono per distrazione più di 500 persone sulle nostre strade: l'uso scorretto dello smartphone è il primo fattore di rischio, ma non vanno sottovalutati i disturbi che compromettono il riposo e pregiudicano l'attenzione alla guida", dichiara Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI. Quindi l'appello degli esperti. "Iniziano ora gli esodi estivi - conclude Fernando De Benedetto, direttore Scientifico Fisar -.  Se sospettiamo di soffrirne, sfruttiamo questa occasione facendoci controllare per tempo".

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