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Malattie respiratorie: terza causa di morte in Italia

Pneumologia Redazione DottNet | 07/06/2018 14:08

Un italiano su 3 soffre di tosse sino a 5 volte ogni anno. Asma e BPCO ancora sottostimate

Un paziente su tre con Asma Bronchiale o Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) non aderisce alla prescrizione medica. I dati più recenti confermano come l’aderenza alla terapia nell’Asma e nella BPCO si aggiri intorno al 30% soltanto, contrariemente a quanto avviene per altre malattie cronico-persistenti (di tipo cardiologico, neurologico, ecc.) ove l’aderenza supera abbondantemente il 70%. Complici di questa deriva comportamentale, tra gli altri, la necessità di assumere quotidianamente più farmaci più volte al giorno, e soprattutto la difficoltà ad usare correttamente i dispositivi (erogatori) per l’erogazione dei farmaci respiratori.

L’aderenza resta molto bassa anche dopo gli episodi di riacutizzazione, con una sensibile riduzione della sopravvivenza a cinque anni dal ricovero.

La corretta utilizzazione si avvantaggia delle più moderne tecnologie di inalazione, ma non può prescindere dalla conoscenza da parte del medico delle caratteristiche dei diversi erogatori disponibili, oltre che dall’ addestramento del paziente. Purtroppo, entrambe, ancora punti dolenti. Migliorare l’utilizzo degli erogatori significa migliorare sensibilmente l’aderenza al programma terapeutico, e conseguentemente ridurre l’impatto economico di queste malattie, fino ad oltre il 20%.

MORTI PER MALATTIE RESPIRATORIE IN ITALIA - Le malattie respiratorie in Italia (dati ISTAT) sono la terza causa di morte per gli uomini (77,1 morti per 100 mila abitanti); tra le donne, invece, sono la quinta causa di morte, con un tasso di 61,8 eventi per 100 mila abitanti. I dati del 2013, inoltre, segnano un trend in negativo rispetto al 2009: da 39.949 a 43.444, da 67,6 casi ogni 100mila abitanti ai 73. Le regioni con i maggiori decessi sono, per valori assoluti, Lombardia (6.529), Piemonte (3.886), Lazio (3.724), Emilia Romagna (3.612), Campania (3.195). I rapporti ogni 100mila abitanti, però, segnalano una forte incidenza nelle seguenti regioni: Valle D'Aosta (102,2), Liguria (97,7), Friuli Venezia Giulia (91,6), Toscana (82,6) e Umbria (82,4).

LA TOSSE IN ITALIA - La tosse non è un fenomeno esclusivamente invernale. Ed è un grande errore considerarlo in questo modo. Gli specialisti, dinanzi ai numeri in aumento di questa sintomatologia, mettono in guardia, e sottolineano che questo fenomeno ormai riguarda sempre più Italiani in sempre più variegati periodi dell'anno.

Oltre il 90% degli Italiani soffre almeno di un episodio all'anno. Ma per un italiano su tre si contano anche dai 3 ai 5 episodi l'anno, della durata media dai 7 ai 15 giorni. "Le cause più frequenti - secondo il Prof. Roberto Dal Negro, Responsabile del CESFAR, Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia Respiratoria di Verona - sono quelle infettive, prevalentemente virali (in autunno-inverno, ma anche in primavera-estate, a seconda del virus in gioco). Ma tra le altre cause spiccano anche l’asma e i disturbi allergici, il reflusso gastro-esofageo, lo scolo di secrezioni nasali posteriori, alcuni aspetti psicologici, l’uso di alcuni medicinali".

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