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Anaao-Piemonte, no alle prescrizioni Ssn da parte degli specialisti

Sanità pubblica Redazione DottNet | 28/06/2018 19:55

L’Anaao contesta i provvedimenti assunti per ridurre le liste d’attesa, a partire dalla possibilità delle prescrizioni da parte delle strutture accreditate

Muro del sindacato dei medici di fronte alla strada aperta dalla Regione Piemonte per ridurre le liste d’attesa. La delibera dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta con cui si consente ai medici specialisti delle strutture private accreditate di prescrivere visite, esami e farmaci, insieme al centro unico di prenotazione in cui vengono inserite anche prestazioni delle strutture stesse, non piace affatto all’Anaao Assomed. In una durissima nota l’organizzazione dei camici bianchi tira in ballo anche la politica per contestare la decisione assunta per ridurre i disagi a carico dei cittadini. Era stato lo stesso Saitta, commentando la delibera, a spiegare che “l’obiettivo di questo provvedimento è quello di agevolare il più possibile i percorsi di cura dei pazienti, semplificando le procedure e riducendo i passaggi necessari a ottenere l’erogazione delle prestazioni. In questo senso è importante ricordare che anche gli specialisti delle strutture pubbliche, da tempo, sono abilitati a effettuare le prescrizioni ogni volta che ci sia la possibilità”, aggiungendo che avrebbe chiesto “ai direttori delle aziende sanitarie di prestare la massima attenzione su questo aspetto”. Sulla stessa posizione anche il sindacato dei medici (Smi) del Piemonte: “La legge è chiara: la prescrizione soggiace esclusivamente ai titolari del diritto, ossia i medici convenzionati ed i medici dipendenti del servizio sanitario nazionale, come dice chiaramente il comma 2 dell’articolo 50 della legge 326 del 24 novembre 2003” afferma il presidente regionale Antonio Parisi.

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L’innovazione, resa possibile dalla ricetta dematerializzata, consentirà ai pazienti piemontesi di evitare il ritorno dal proprio medico di famiglia per ottenere una nuova prescrizione, nel caso siano necessari ulteriori visite o approfondimenti diagnostici”. Un disagio non da poco che sarà eliminato su tutto il territorio regionale a partire dal primo gennaio del prossimo anno, dopo una fase che partirà a settembre in alcuni presidi accreditati. La risposta, seppur non completamente esaustiva, a uno dei più gravi problemi della sanità qual è quello delle liste d’attesa viene, però, aspramente contestata da uno dei maggiori sindacati dei medici che, addirittura, ricorda polemicamente alla giunta Chiamparino di essere di sinistra, rimarcando un assunto (tutto da discutere) secondo il quale il privato se non è il male assoluto, poco ci manca. E se a sopportare i disagi sono i pazienti, per l’Anaao non si deve agire come ha fatto la Regione, ma “affrontare il problema della liste d’attesa, innanzitutto, con l’assunzione di nuovi medici”.

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