Nuove evidenze e punti irrisolti del ruolo dei macrofagi nei pathway cellulari che coinvolgono le cellule maligne.
Il professore Wafik El-Deiry, noto medico e ricercatore oncologo americano, vicedirettore della ricerca traslazionale presso il Fox Chase Cancer Center, evidenzia il ruolo dei macrofagi nelle metastasi precoci del cancro al seno.
Questo è un aspetto importante per la cura dei pazienti con tumore al seno, poiché la diffusione è una delle principali cause di mortalità.
La diffusione precoce è un fenomeno che si verifica spesso nei carcinomi ed in particolare nel carcinoma mammario di tipo Her2 + , che coinvolge quei macrofagi che svolgono un ruolo nella ramificazione della morfogenesi durante lo sviluppo della ghiandola mammaria.
Tuttavia questo ruolo dei macrofagi nella diffusione precoce non è ancora molto chiaro.
Il modello di topo utilizzato nello studio di Linde e colleghi del 2018, pubblicato sulla rivista Nature, è stato MMTV-Her2. Le lesioni precoci (iperplasia) si sono verificate entro 22 settimane e quelle invasive entro 26-30 settimane. I macrofagi sono stati ritrovati nello stroma cellulare già dopo 14 settimane, con il verificarsi di infiltrazioni.
I macrofagi che si sono infiltrati nelle prime lesioni del cancro al seno erano associati all'interruzione delle giunzioni E-caderina all'interno dell'architettura ghiandolare.
È stato riscontrato che i livelli di beta-catenina (la subunità del compleasso proteico della caderina) sono aumentati nelle lesioni precoci contenenti macrofagi intraepiteliali e che la via di segnalazione Wnt (che fa parte del pathway Wnt\b-catenina associato alla sopravvivenza cellulare) era sovraregolata nei macrofagi, condizionati dalle cellule tumorali Her2 +. Solo l’inibizione del segnale Wnt da parte del gene DKK1 ha ripristinato l’espressione di E-caderina.
Nelle lesioni pre-maligne, CCL2 prodotto da cellule tumorali e cellule mieloidi è stato attirato dai macrofagi CD206 + / Tie2 + e ha indotto la sovraregolazione di Wnt-1 che a sua volta ha sottoregolato le giunzioni E-caderina nelle cellule tumorali precoci HER2 +.
Wafik El-Deiry evidenzia che è stato utilizzato un anticorpo bloccante CSF1R per ridurre i macrofagi ed è stato osservato un aumento del livello di mRNA dell’E-caderina e delle giunzioni E-caderina.
La precoce presenza di cellule tumorali circolanti è stata quindi ridotta con l'esaurimento dei macrofagi nel modello murino MMTV-Her2.
Questi risultati supportano il concetto che i macrofagi svolgono un ruolo nella diffusione precoce delle cellule tumorali.
Le domande aperte includono:
Nel complesso, lo studio fornisce preziose informazioni sullo sviluppo terapeutico mirato ai macrofagi e alla diffusione precoce del tumore al seno.
Wafik El-Deiry conclude che la deplezione dei macrofagi, in particolare durante gli stadi pre-maligni, riduce la diffusione precoce e porta anche a un ridotto carico metastatico nelle fasi finali della progressione del cancro.
Bibliografia
Linde N, Casanova-Acebes M, Sosa MS, Mortha A, Rahman A, Farias E, Harper K, Tardio E, Reyes Torres I, Jones J, Condeelis J, Merad M, Aguirre-Ghiso JA. Macrophages orchestrate breast cancer early dissemination and metastasis. Nat Commun. 2018 01 02; 9(1):21
AN.LIT.COM 07.2018.3894
Il farmaco è studiato per offrire un corretto bilanciamento tra efficacia terapeutica e sicurezza clinica a lungo termine, e ha un effetto contraccettivo dal primo mese di assunzione
Nelle donne, il ciclo mestruale e le variazioni ormonali giocano un ruolo fisiologicamente importante e possono influenzare o essere influenzati da dieta ed esercizio fisico
Alimentazione, esposizione al sole e sesso, l'esperto risponde
Quattordici donne su 18 presentavano particelle nel fluido follicolare
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
Commenti