La Cassazione giudica responsabile un’anestesista accusata di aver provocato la morte di bimbo di 17 mesi dopo aver tentato per sette volte di incannulare le vene del collo del paziente
Per i giudici c'è imperizia e imprudenza se il medico insiste in una manovra, nonostante sia noto il rischio di tentarla più volte. La Cassazione (sentenza 33405/2018 clicca qui per scaricare il documento completo) ha accolto il ricorso del Pm e delle parti civili contro l'assoluzione di un'anestesista, accusata di aver provocato la morte di bimbo di 17 mesi dopo aver tentato per sette volte di incannulare le vene del collo del paziente, pur in assenza di un rischio immediato di vita e nell'ambito di un intervento programmato.
La sentenza, riporta Ilsole24ore, in base alle risultanze dei periti, spiega che aumentando i tentativi infruttuosi di incannulamento di un vaso centrale, aumentano i rischi di attualizzare la complicanza. Già con cinque tentativi falliti si hanno complicanze di natura meccanica, come la perforazione delle cupole pleuriche e l'emotorace, in una percentuale pari all'85% dei casi circa. In questo caso le prove di reperimento delle giugulari interne sono state sette ed è quindi chiaro che la complicanza dell'emotorace bilaterale, con così tanti tentativi falliti, aveva un rischio molto elevato di verificarsi, con conseguenze letali.
A ciò si aggiunga la notevole difficoltà tecnica dì esecuzione nei pazienti di basso peso, come era il piccolo che a 17 mesi pesava solo 6,5 kg, a causa degli spazi anatomici ridotti, della natura del tessuto cutaneo e sottocutaneo e della mobilità del vaso e della relativa tortuosità. Difficoltà che aumentavano ulteriormente la probabilità di causare complicanze letali e che avrebbero dovuto suggerire, secondo la sentenza, "un atteggiamento più prudente e attendista, non essendovi indicazioni per un intervento d'urgenza".
Secondo la Cassazione, inoltre, il medico non poteva ignorare i rischi di una manovra che secondo i periti non andava tentata più di due volte. E se anche il medico non fosse imputabile di imperizia, resterebbe in piedi la tesi dell’imprudenza.
Secondo la sentenza poi è "del tutto assente dalla trama argomentativa della pronuncia impugnata la tematica inerente alla possibilità o meno di interpellare, per l'effettuazione della manovra, in considerazione dell'esito infruttuoso dei primi tentativi, uno specialista più esperto. Non può pertanto affermarsi che i giudici di secondo grado siano pervenuti alle loro conclusioni attraverso un itinerario logico giuridico immune da vizi, sotto il profilo della razionalità e sulla base· di apprezzamenti di fatto esenti da connotati di contraddittorietà o di manifesta illogicità e di un apparato logico coerente con una esauriente analisidelle risultanze agli atti".
"Si impone quindi – conclude la sentenza - nel caso in esame, un pronunciamento rescindente. Il reato, risalente al 17-12-2007, è però estinto per prescrizione, onde l'ulteriore prosieguo va devoluto alla cognizione del giudice civile. Reato prescritto quindi, ma assoluzione annullata per un nuovo verdetto agli effetti civili, nel quale dovrà essere valutato anche il grado di colpa.
L’Inps, con la circolare n. 57 dell’11 marzo 2025, fornisce delle indicazioni proprio in merito al riconoscimento della tutela previdenziale della malattia ai lavoratori titolari di un trattamento pensionistico che avviano un nuovo rapporto di lavoro
La nomina è stata annunciata dal Consiglio Direttivo della FISMAD, evidenziando l'importanza di un continuo impegno nella ricerca e nella cura delle malattie digestive
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
In tema di truffa contrattuale, il silenzio può essere sussunto nella nozione di raggiro quando non si risolve in un semplice silenzio-inerzia, ma si sostanzia, in rapporto alle concrete circostanze del caso, in un "silenzio espressivo"
Impiegati a San Marino. Anelli: "sentenza dopo quella della Consulta"
Il Presidente Baldini: “Rigettato tentativo di spostare giudizio su Corte dei Conti”
La medicina difensiva nel nostro Paese è al secondo posto tra le concause per la fuga all’estero, senza dimenticare gli enormi oneri economici che comporta
Commenti