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La diagnostica in 3D predice i coaguli di sangue, potenziale salvavita

Cardiologia Redazione DottNet | 30/08/2018 17:06

Identifica i pazienti a rischio di trombosi venosa

Un congegno diagnostico con immagini 3D, sviluppato da scienziati dell'Australian National University, promette di ridurre sostanzialmente l'incidenza di attacchi cardiaci, ictus e altre condizioni, aiutando a identificare le persone a rischio di coagulo nel sangue e quindi di trombosi venosa. Il coagulo di sangue nelle vene, chiamato scientificamente tromboembolismo venoso, può causare diversi problemi di salute, ma il nuovo congegno biopic può individuare un coagulo imminente e pericoloso prima che si formi. Usando un piccolo campione di sangue del paziente il sistema può mappare come le piastrine nel sangue si comportano quando sono danneggiate, creando un ologramma digitale della reazione microscopica. Questo viene ottenuto misurando quanto tempo impiega la luce ad attraversare il coagulo.

Si ottiene così un profilo della condizione chimica della persona quando è a rischio di grave trombosi. "Potremo costruire un modello predittivo quando conosciamo le caratteristiche del sangue della persona e come si comporta in questo congegno.

Questo ci darà informazioni su ciò che effettivamente avviene nell'organismo del paziente. E' un approccio personalizzato", scrive sul sito dell'ateneo la responsabile del progetto, Elizabeth Gardiner del Department of Cancer Biology and Therapeutics. Tali valutazioni sono correntemente possibili, ma non in tempo reale e richiedono una serie di test relativamente intensivi, aggiunge la studiosa. Al contrario il nuovo congegno fornisce un'analisi in pochi minuti e "valuta rapidamente dove si trova la persona nello spettro di formazione di emboli". Il congegno tuttavia è ancora troppo voluminoso per un uso regolare in ospedali e studi medici. Tuttavia l'equipe guidata da Gardiner spera di poterlo adattare per essere usato in ambientazioni pratiche nel giro di 2 o 3 anni.

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fonte: ansa

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