La luce artificiale la notte espone a rischio infarto, ictus e aritmie
Dormire esposti a troppe fonti di luce artificiale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari: lo rivela un ampio studio condotto presso il Flinders Health and Medical Research Institute. La luce artificiale di notte, spiegano gli esperti, sconvolge i 'ritmi circadiani', che regolano le fluttuazioni della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, dell'attivazione piastrinica, della secrezione ormonale e del metabolismo del glucosio. Una ridotta tolleranza al glucosio e una maggiore suscettibilità al diabete possono favorire la disfunzione endoteliale e l'aterosclerosi.
Più alta era l'esposizione alla luce notturna, maggiore il rischio per tutti e cinque i problemi cardiovascolari. I partecipanti classificati nel gruppo dei più esposti alla luce notturna hanno sperimentato un rischio maggiore del 23-32% di malattia coronarica, del 42-47% di infarto miocardico, del 45-56% di insufficienza cardiaca, del 28-32% di fibrillazione atriale e del 28-30% di ictus rispetto a quelli meno esposti. Le relazioni sono rimaste invariate indipendentemente dai fattori di rischio noti come la scarsa pratica di attività fisica, il fumo, l'alcol, la dieta, la durata del sonno, lo status socioeconomico e il rischio genetico. Le donne hanno mostrato associazioni più forti per l'insufficienza cardiaca e la malattia coronarica, mentre i partecipanti più giovani hanno mostrato associazioni più forti per l'insufficienza cardiaca e la fibrillazione atriale. Evitare la luce intensa durante le ore di sonno abituali potrebbe essere una raccomandazione da aggiungere alle strategie di prevenzione cardiovascolare consolidate, concludono gli autori.
Limitate alterazioni metaboliche indotte da farmaci psichiatrici
Nei pazienti con ictus ischemico acuto non cardioembolico sottoposti a trombolisi entro 4,5 ore dall'esordio, il tirofiban somministrato precocemente ha aumentato la probabilità di un esito funzionale eccellente
All'Irccs Negrar, sostituirà il 50% dei test invasivi come la coronagrafia
Un sistema digitale in grado di replicare il comportamento dell’aorta del paziente in modo personalizzato e predittivo
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Commenti