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Dai funghi un nuovo antibiotico contro i batteri-resistenti

Infettivologia Redazione DottNet | 04/09/2018 18:25

Sono 500mila le persone l'anno colpite da infezioni gravi. Scoperta cinese

La natura continua ad essere amica dell'uomo nella corsa alla scoperta di nuovi potenziali farmaci: da un fungo è stata, infatti, isolata una molecola potenzialmente efficace contro pericolosi batteri come Escherichia coli, Streptococcus pneumonia e Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina. Si tratta della molecola "albomicina delta 2" e la sua azione antimicrobica è stata scoperta e riprodotta in laboratorio in un lavoro sulla rivista Nature Communications di Yun He dell'Università di Chongqing, in Cina.

Il mondo ha fame di antibiotici, infatti: secondo un report su 76 paesi pubblicato di recente sulla rivista Pnas, i consumi sono aumentati del 40% in 15 anni, col rischio di aumentare ulteriormente il problema delle resistenze ai farmaci, minaccia globale che potrebbe portare presto alla diffusione di super-batteri contro cui scarseggiano attualmente farmaci efficaci. Non a caso secondo il primo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità sulla sorveglianza dell'antibiotico-resistenza, nel mondo vi sarebbero almeno mezzo milione di persone colpite da infezioni resistenti agli antibiotici, dato peraltro probabilmente sottostimato visto che mancano informazioni relative a molti paesi. In Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più elevate in Europa. Ogni anno dal 7 al 10% dei pazienti va incontro a un'infezione batterica multiresistente.  Per questo è sempre più battuto il terreno della ricerca in favore di nuove vie di cura alle infezioni batteriche più temute.

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Ad esempio c'è chi cerca di sconfiggere i super-germi con i virus (i cosiddetti 'batteriofagi') presenti in natura e innocui per l'uomo. E chi cerca nuovi antibiotici nel suolo o in organismi viventi, come i funghi appunto.  La sostanza protagonista di questo studio è particolarmente promettente perché è stata anche riprodotta fedelmente in laboratorio, un passo imprescindibile quando si vuole produrre su vasta scala una sostanza da usare a scopi medici.  Infatti gli antibiotici presenti in natura hanno strutture chimiche tridimensionali complicatissime, sì da risultare difficile riprodurle in laboratorio per sintetizzarle in grosse quantità per poterne testare efficacia e sicurezza.

Il gruppo di ricercatori cinesi è riuscito in questo studio a riprodurre in laboratorio varie molecole della famiglia delle albomicine già note per la loro azione antimicrobica. Poi le ha testate su cellule in provetta infettate da vari batteri dimostrando la potente azione antibiotica della albomicina delta 2 che è risultata efficace addirittura contro il pericoloso Staphylococcus aureus meticillina-resistente (MRSA).  L'albomicina delta 2è risultata più potente di antibiotici oggi in uso come le penicilline.  Serviranno comunque nuovi test prima su animali e poi eventualmente sull'uomo prima di stabilire in via definitiva l'efficacia e la sicurezza dell'albomicina delta 2.

fonte: ansa

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