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Militari medici in ausiliaria a lavoro gratis in Comuni e Regioni

Professione Redazione DottNet | 16/09/2018 16:42

Trenta, pubblicato in Gazzetta ufficiale l'elenco dei nominativi. Si apre una nuova pagina per la Difesa

I medici militari in ausiliaria potranno tornare in servizio: saranno a disposizione di Regioni, Comuni e pubblica amministrazione per svolgere i compiti in cui sono specializzati, a costo zero. Il ministro Elisabetta Trenta esulta su Facebook: "Oggi apriamo una nuova pagina per la Difesa e per il Paese! Un altro piccolo, grande risultato, verso il cambiamento".

In realtà si tratta di rendere effettivo un istituto già esistente ma, da quel che si sa, finora poco o niente praticato. L'ausiliaria è una categoria del congedo che interessa il personale militare che, cessato il servizio per limiti di età, manifesta la propria disponibilità ad essere chiamato nuovamente in servizio per svolgere attività in favore dell'amministrazione di appartenenza o di altre pubbliche amministrazioni statali e territoriali.

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"In cambio" viene assegnata un'indennità che riduce la differenza di trattamento economico tra la pensione e lo stipendio. Dell'effettivo impiego di questi militari nelle amministrazioni pubbliche, però, finora non ci sono molte notizie. Ora, le cose dovrebbero cambiare. "Da oggi, tutte le pubbliche amministrazioni (nazionali e locali) potranno finalmente attingere al personale della Difesa in ausiliaria, a costo zero!", scrive Trenta.

"Esempio: un Comune ha necessità di un medico? Ebbene, da questo momento il sindaco o un suo delegato potranno contattare direttamente la direzione del personale militare, chiedere se tra le Forze Armate ci sono professionisti in ausiliaria residenti presso il Comune stesso e chiamarli in supporto dell'amministrazione per i cinque anni previsti".

Per chi non lo sapesse, spiega il ministro, "l'istituto dell'ausiliaria è infatti un periodo transitorio durante il quale il militare, in occasione della cessazione del rapporto permanente di impiego e, in alternativa, al congedo in riserva, può essere richiamato dalla Pubblica Amministrazione della sua provincia per un periodo di cinque anni. Senza alcun costo supplementare per la P.A., perché il militare in quei cinque anni continua ad essere pagato dalla Difesa. Si tratta di uno strumento che è sempre esistito, ma che la Difesa - nei governi che si sono susseguiti fino ad oggi - non ha mai saputo mettere a disposizione dei Comuni o delle Regioni".

Adesso è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale l'elenco dei militari in ausiliaria. Un lungo elenco di generali, ammiragli, colonnelli, luogotenenti, marescialli che hanno acquisito una grande esperienza nei settori più disparati, da quello tecnico-amministrativo alla logistica, dal genio alla sanità. "Professionisti - dice la Trenta - pronti a dare il loro contributo a Comuni, Regioni e a tutte le pubbliche amministrazioni che ne avranno necessità". "Un passo, questo - afferma ancora il ministro - per cui non chiediamo alcun applauso, poiché non solo rientra nei doveri del ministero che guido, ma soprattutto perché è coerente con quanto avanzato dal M5S il 30 luglio 2015 con l'interrogazione parlamentare degli allora senatori Marton, Crimi e Santangelo. Allora ci chiedevamo perché questo strumento fosse disatteso. Oggi, al governo, lo abbiamo messo finalmente a sistema, andando a sostenere anche centinaia di Comuni che, privi dei piani di emergenza per pubbliche calamità, potranno dunque avvalersi di queste pregiate professionalità".

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