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Il peso della madre si ripercuote sulla salute del bimbo

Pediatria Redazione DottNet | 17/09/2018 14:26

Secondo il Ministero della Salute per una donna di peso normale l'incremento ponderale in gravidanza può essere compreso tra 9 e 16 kg

Prendere troppi chili o al contrario troppo poco peso in gravidanza potrebbe lasciare segni sulla salute del bambino che si rendono visibili a sette anni. Lo suggerisce una ricerca pubblicata sulla rivista Diabetologia e condotta da Wing Hung Tam dell'Università di Hong Kong, coinvolgendo 905 coppie mamma-bambino. Gli esperti hanno studiato sia il peso preso dalla donna in gravidanza, sia parametri di salute metabolica del bambino a 7 anni di età e constatato che l'aumento medio di peso delle gestanti era di 15 chili.

Secondo quanto riportato online dal Ministero della Salute per una donna di peso normale l'incremento ponderale in gravidanza può essere compreso tra 9 e 16 kg. L'intervallo cambia a seconda che la donna sia sottopeso o sovrappeso prima della gravidanza o in caso di gravidanza gemellare.

Comunque, il fabbisogno giornaliero in gravidanza è compreso tra 1600 e 2400 calorie al dì. Un adeguato aumento di peso influisce sulla durata della gravidanza e sul peso del neonato mentre l'aumento eccessivo è responsabile di complicanze sia per la futura mamma (diabete gestazionale, parto prematuro etc), sia per il nascituro. Nello studio si è visto, infatti, che se la mamma aveva preso troppo peso in gravidanza, il bambino a 7 anni presentava rischio maggiore di problemi di controllo glicemico (zucchero nel sangue), di pressione del sangue e sovrappeso.

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Se invece la donna aveva preso poco peso in gravidanza il bambino a 7 anni presentava rischio maggiore di problemi di controllo glicemico (zucchero nel sangue), di pressione del sangue. La gravidanza rappresenta una finestra di opportunità di interventi in favore della salute del nascituro, basati su cambiamenti degli stili di vita e comportamenti della mamma, inclusi l'alimentazione e l'attività fisica, concludono gli autori; sarà utile seguire a lungo termine la salute di questi bambini per vedere eventuali differenze in adolescenza e nella prima età adulta.

Fonte: ansa

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