A farne le spese sarà la medicina del territorio
Se non si inverte la rotta, nel 2025 ci sarà una carenza pari a 58.204 medici specialisti. A lanciare l'allarme e' Antonio Magi, segretario generale del Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana (Sumai), inaugurando i lavori del 51/mo Congresso Nazionale SUMAI Assoprof, in corso Saint Vincent. A farne le spese, sottolinea, saranno i Percorsi territoriali diagnostico Terapeutici e l'integrazione tra territorio-ospedale. Se non si interverrà con la regolare e naturale sostituzione di chi va in pensione, calcola il Sumai, nel 2025 ci sarà un bisogno inevaso di circa 10.661 specialisti ambulatoriali interni, che associato al contemporaneo pensionamento di circa 47.543 ospedalieri porterà ad una carenza pari a 58.204 specialisti.
"Non sostituendo gli specialisti ambulatoriali che vanno in pensione e portando in ospedale parte delle ore della specialistica - spiega Magi- si crea una desertificazione del territorio. E si creano le liste d'attesa, provocando il fenomeno dell'out of pocket: i cittadini, non potendo fare le visite in tempi soddisfacenti, devono pagare. E buona parte dei pazienti che non hanno disponibilità economica, purtroppo, si rivolgono al Pronto soccorso intasandolo in maniera impropria". L'impoverimento dei servizi territoriali e l'allungarsi delle attese, prosegue, "non fanno altro che favorire mutue e assicurazioni a sfavore del Ssn".
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"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
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