"Per ridurre i tempi di attesa per l'accesso ai Lea, occorra rilanciare l'offerta sanitaria investendo nel Servizio sanitario nazionale e riformandone l'organizzazione attraverso un intervento legislativo organico"
La Federazione Cimo-Fesmed è stata audita questa mattina dalla Commissione Affari sociali della Camera sul disegno di legge 'Misure di garanzia per l'erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria'. E' stato sottolineato come, per ridurre i tempi di attesa per l'accesso ai Lea, occorra rilanciare l'offerta sanitaria investendo nel Servizio sanitario nazionale e riformandone l'organizzazione attraverso un intervento legislativo organico e di respiro più ampio, che porti alla soluzione delle vere cause dei tempi di attesa: la carenza di personale e di posti letto, di ambulatori e di strutture. Tra le richieste principali presentate dal presidente Guido Quici "la reintroduzione dell'affidamento ai medici, in maniera esclusiva, di diagnosi, prognosi e terapia: la precisazione 'in maniera esclusiva' era infatti prevista nel testo originale - ricorda il sindacato - ma è stata eliminata dal Senato, rendendo possibile una commistione di ruoli e responsabilità che rischia di compromettere la sicurezza delle cure".
Senese: "Le criticità sono maggiori nell’ aree ad elevata densità abitativa e negli studi associati con più di due medici insieme, dove le sale di attesa degli studi medici sono pienissime"
Tra le violazioni: condotta antisindacale, violazione delle norme sulla sicurezza, sull'orario di lavoro, sulle ferie, sui limiti dei turni di pronta disponibilità, sull'attività libero professionale e sulle prestazioni aggiuntive
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"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
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Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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