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Endometriosi, metà delle pazienti è infertile

Ginecologia Redazione DottNet | 18/10/2018 14:29

Un aiuto può arrivare dalle tecniche di Procreazione medicalmente assistita

Dolore pelvico, mestruazioni molto dolorose, disturbi gastrointestinali o urinari durante il ciclo. Così può manifestarsi l'endometriosi,che può compromettere la fertilità: circa la metà delle donne che ne sono colpite è infatti infertile e la patologia è causa di infertilità nel 15-20% dei casi. Conviverci e mantenere una buona qualità di vita, però, si può. Un primo passo importante è comprendere che può essere tenuta sotto controllo anche se non c'è una cura immediata e definitiva.

Anche gli approcci terapeutici sono cambiati rispetto al passato, nel quale prevaleva la chirurgia. Se n'è parlato a "We art Merck", un evento ideato da Merck, a Padova. "Ove possibile, attraverso una terapia farmacologica - spiega Edgardo Somigliana, responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita all'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano - si cerca di creare un ambiente ormonale stabile che di fatto consente di avere ottimi risultati nella maggior parte delle pazienti.

Se poi la paziente desidera un bambino, può sospendere le cure e cercare di concepire naturalmente. Dopo la gravidanza, le fluttuazioni ormonali ricominciano e la sintomatologia si ripresenta per cui è buona norma riprendere la terapia". Un aiuto può arrivare anche dalle tecniche di Procreazione medicalmente assistita. "Di fondamentale importanza - evidenzia Filippo Ubaldi, vicepresidente Sifes (Società Italiana di Fertilità e Sterilità) - è l'età: in una donna di 39-40 anni con endometriosi che cerca un figlio da più di un anno, la fecondazione in-vitro può rappresentare un valido approccio.

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Viceversa, in una di 30 anni, con una buona riserva ovarica e senza altri fattori d'infertilità, si dovrebbe cercare di curare l'endometriosi medicalmente o chirurgicamente per poi lasciarla provare a concepire spontaneamente per almeno 6-12 mesi". In caso di rimozione chirurgica di voluminose cisti endometriosiche in donne giovani, soprattutto se bilateralmente, è invece consigliata la crioconservazione degli ovociti.

fonte: ansa

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