Uno studio scopre il ruolo dei composti derivati dal processo di tostatura
Bere caffè aiuta a proteggere dallo sviluppo del morbo di Alzheimer e dal Parkinson. C'è infatti all'interno un gruppo di composti che inibisce la crescita delle patologie e che è il risultato del processo di tostatura. E' questo quanto scoperto dai ricercatori del Krembil Brain Institute su quella che è una delle bevande più consumate al mondo. Sono stati studiati diversi tipi di caffè: uno a tostatura leggera, uno a tostatura chiara e uno con una tostatura chiara decaffeinata. Secondo quanto racconta Ross Mancini, uno dei ricercatori che ha condotto l'analisi, la varietà a tostatura scura e il decaffeinato avevano "entrambe le stesse potenzialità nei primi test sperimentali".
"Così - aggiunge - abbiamo notato che il suo effetto protettivo non poteva essere dovuto alla caffeina". La ricerca ha portato a identificare i fenilindani, un gruppo di composti che emerge dal risultato del processo di tostatura dei chicchi. Loro riescono a inibire sia la beta amiloide sia la tau, due frammenti proteici comuni sia nell'Alzheimer sia nel Parkinson. Poiché la tostatura porta a quantità maggiori di fenilindani, il caffè tostato scuro sembra essere più protettivo del caffè tostato leggero. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Neuroscience.
fonte: Frontiers in Neuroscience
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