"Non è possibile imporre la polizza collettiva con addebito nella tassa d'iscrizione all'albo"
Il Tar Piemonte ha accolto il ricorso presentato contro la delibera su quote e obbligo assicurativo per i professionisti sanitari, annullandola nella parte in cui imponeva nella tassa di iscrizione all' albo professionale di appartenenza anche una maggiorazione a titolo di quota del premio assicurativo. Lo rende noto il sindacato degli infermieri Nursing Up, che ha sostenuto questa azione legale per affermare l' intangibilità del principio della libertà di scelta individuale. In questo caso, libertà di scelta per l' assicurazione professionale.
Il Tribunale amministrativo regionale per il Piemonte, rafforzando questo principio, "si è pronunciato contro l' imposizione di una polizza collettiva per la responsabilità professionale con relativo addebito del costo nella tassa di iscrizione all' albo.
Per principio generale, !deve essere garantita a qualsiasi individuo terzo, che si trova a poter beneficiare di un contratto a proprio favore, la possibilità di scegliere se beneficiare o meno di quel contratto e, se lo ritiene, rifiutarne gli effetti, salvo diverso accordo tra le parti interessate". Nella pronuncia, il Tar dichiara "illegittimo addossare al singolo iscritto l' onere economico di una polizza assicurativa stipulata dall' Ordine o dalla Federazione, alla quale egli non abbia aderito espressamente". "Ciò che non può ritenersi consentito - si legge in sentenza -, in mancanza di una espressione previsione normativa, è che gli Ordini professionali e/o le relative Federazioni possano stipulare polizze professionali collettive imponendone obbligatoriamente l' adesione ai propri iscritti, anche solo indirettamente: ad esempio, come nel caso di specie, inserendone la quota di costo pro capite all' interno della tassa annuale di iscrizione all' albo, dovuta obbligatoriamente dagli iscritti a pena di sanzione disciplinare".
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