E' importante ascoltare la loro voce
Mentre in Italia solleva polemiche la puntata di una trasmissione tv in cui l' ex parlamentare Vladimir Luxuria ha risposto alle domande dei più piccoli su temi come l' omofobia, l' essere trans e l' omosessualità, da un team di specialisti canadesi arriva una sorta di guida per aiutare i medici di famiglia a prendersi cura al meglio degli adolescenti alle prese con la disforia di genere, "poiché - segnalano gli esperti - un numero crescente di teenager si identifica come transgender". Il documento è una revisione che esamina le evidenze scientifiche emergenti per la gestione della disforia di genere, compresi gli approcci sociali e medici utilizzati con i giovani che stanno affrontando la transizione. La review è pubblicata sul 'Canadian Medical Association Journal' (Cmaj). Nel testo Joseph Bonifacio del Dipartimento di pediatria del St. Michael' s Hospital di Toronto (Ontario) scrive insieme ai coautori di un approccio "personalizzato, premuroso e ben ragionato" che tenti di "massimizzare il sostegno a questa popolazione vulnerabile", con "bisogni unici", dal momento che "i giovani e i loro caregiver prendono decisioni complesse e difficili".
La disforia di genere, continua l' esperto, è "l' angoscia vissuta quando l' identità di genere e il genere assegnato alla nascita sono discordanti". Non esistono statistiche precise, puntualizza lo specialista ricordando alcuni studi di altri paesi che indicano in una forbice tra l' 1,2% e il 4,1% gli adolescenti che si identificano in un genere diverso da quello di nascita, percentuale più alta che nella popolazione adulta. Altro dato, fornito da una recente ricerca canadese e segnalato dagli autori della revisione, fotografa un problema frequente: meno della metà dei giovani transgender si trova a proprio agio nel discutere dei propri bisogni sanitari col medico di famiglia. "Idealmente l' approccio ai giovani con disforia di genere ruota intorno al processo decisionale collaborativo tra i ragazzi, i familiari o tutori e gli operatori sanitari. La voce dei giovani è sempre di primaria importanza", ammonisce Bonifacio.
La revisione include anche box di definizioni ad accesso rapido, criteri diagnostici, risorse dedicate a bambini, operatori sanitari e medici. E segue la raccomandazione contenuta nelle linee guida della Endocrine Society in base alla quale i farmaci per bloccare la pubertà, che consentono ai giovani di esplorare la loro identità di genere mutevole, non dovrebbero essere usati prima della pubertà. "Alcuni scoprono che la loro disforia si attenua con l' inizio della pubertà, rendendo importante consentire l' inizio dei cambiamenti puberali" senza intervenire subito con i farmaci. "Dall' altro lato, altri giovani potrebbero scoprire che la loro disforia di genere aumenta, confermando la necessità di ulteriori cure", ragiona l' esperto. Poiché si tratta di un campo relativamente nuovo, proseguono gli autori, ci sono vuoti nella base di ricerca, per esempio riguardo al numero di giovani che si sentono fuori dai generi maschile e femminile e dei teenager che richiedono un intervento chirurgico. Sottorappresentata anche la diversità etnoculturale nelle popolazioni di studio, che a detta degli esperti, deve essere meglio compresa.
"L' accesso a un' assistenza personalizzata ottimale può essere difficile per alcuni gruppi - concludono - il che rende importante che i medici di famiglia siano supportati per aumentare la loro capacità di assistere i ragazzi con disforia di genere e di collaborare con altri professionisti a sostegno delle famiglie".
"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
La riforma delle Case di comunità rischia di non risolvere il problema. Paolini: "Serve una medicina generale equiparata alla formazione delle altre specialità universitarie"
"La Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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