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In Campania un nuovo modello di gestione del farmaco

Farmaci Redazione DottNet | 22/01/2019 15:39

Anche la Sifo dà il via libera alla gestione centralizzata delle medicine

L'ingegnerizzazione e l'ottimizzazione dei processi di gestione delle farmacie ospedaliere e i benefici che ne derivano in termini di costi, di utilizzo delle risorse umane ma anche in termini di riduzione degli errori nella dispensazione e somministrazione delle terapie ai pazienti sono stati al centro del workshop 'Farmacia 2.0 - L'ingegnerizzazione dei processi associati alla gestione della farmacia ospedaliera' patrocinato da Sifo (Società Italiana di Farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie) e da Aiic (Associazione Italiana Ingegneri Clinici). Una giornata di studio ma anche di confronto tra esperti e realtà nazionali e internazionali.

Un confronto da cui la Regione Campania ha tratto spunti e idee per la realizzazione e l'attuazione di un proprio modello centralizzato di gestione del farmaco e dei dispositivi ad alto costo a cui l'ente di Palazzo Santa Lucia sta lavorando attraverso la Soresa.

Il modello punta alla creazione di un unico magazzino centrale del farmaco da realizzarsi nell'area ''strategica'' del nolano a cui affiancare cinque o sette magazzini secondari con lo scopo principale di ''velocizzare le forniture ma anche di ottenere un risparmio dei costi''. Il modello dovrebbe vedere la luce entro un paio di anni. ''Il modello - ha spiegato Antonella Guida, dirigente staff tecnico operativo della Direzione generale Tutela della salute della Regione Campania - deve essere ben studiato così da poterlo calare sulla realtà campana e sulle nostre necessità ricordando che la Campania ha 6 milioni di abitanti pari a circa un decimo della popolazione italiana.  Dobbiamo riuscire a servire con la stessa celerità e tempistica le aziende sanitarie pur con la diversificazione delle forniture a seconda della mission della struttura sanitaria''.

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Le esperienze già avviate all'estero e soprattutto nei maggiori ospedali del Nord Europa hanno dimostrato che grazie all'introduzione dell'ingegnerizzazione dei processi è possibile abbattere dell'80 per cento gli errori di dispensazione e di somministrazione oltre che di giacenze e quantità di confezioni scadute. ''A volte, con una gestione manuale delle scorte di magazzino e dunque legata alla persona - ha sottolineato Ugo Trama, responsabile Uod Politiche del farmaco e dispositivi della Direzione generale Salute della Regione Campania - può capitare di rimanere sotto scorta mentre grazie a questi processi di ingegnerizzazione si tengono a registro le scorte e pertanto si possono prevenire ed evitare errori di terapia causati dalla somministrazione di un farmaco diverso''. Ma l'attuazione di questi processi e l'introduzione di innovazioni tecnologiche contribuiranno anche a restituire al farmacista un ruolo più clinico, più vicino al rapporto con lo staff clinico degli ospedali.

''Nella definizione di questi nuovi percorsi - ha evidenziato Adriano Vercellone, segretario regionale Sifo Campania - la nostra funzione professionale viene garantita e si libera tempo al farmacista che può dunque occuparsi maggiormente di farmacia clinica, del rapporto stretto con i clinici delle strutture ospedaliere ed anche di attuare il servizio farmaceutico sul territorio affrontando le sfide della cronicità e dell'aderenza alle terapie''.

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