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Scoperti oltre 100 nuovi microrganismi nel nostro intestino

Medicina Interna Redazione DottNet | 05/02/2019 13:50

Con l'analisi Dna del microbiota è stata creata una bancadati senza precedenti

Scoperti oltre nuovi 100 batteri, finora del tutto sconosciuti, nell'intestino di persone sane: il loro Dna è stato sequenziato per intero e servirà ad accrescere le conoscenze sul microbiota, quel complesso microcosmo di microrganismi che abita l'intestino umano e che negli ultimi anni si sta rivelando sempre più decisivo in molte malattie, non solo del tratto digerente. Reso noto sulla rivista Nature Biotechnology, lo studio si deve a una collaborazione tra scienziati del Wellcome Sanger Institute, del Hudson Institute of Medical Research, Australia, e dell'European Molecular Biology Laboratory (EMBL). Basato sull'esame accurato con analisi del Dna del microbiota di un campione di individui sani, lo studio ha portato alla creazione della più ampia e più completa banca dati pubblica di batteri intestinali associati a uno stato di buona salute.

Gli esperti sono riusciti a far crescere in laboratorio ben 737 ceppi batterici isolati dai campioni di feci dei volontari (è difficilissimo coltivare in provetta batteri come quelli intestinali che sono 'simbionti', cioè hanno bisogno di un ospite da colonizzare); ne hanno sequenziato il Dna fino a rinvenire 273 specie diverse, 173 delle quali non era stato mai mappato il Dna finora.

Dell'intero campione di batteri ben 105 specie erano del tutto sconosciute finora. Lo studio è importante perché negli ultimi anni è stato un susseguirsi di ricerche che hanno evidenziato un ruolo del microbioma nella salute umana. "Questa banca dati di batteri - spiega il coordinatore del lavoro Trevor Lawley, del Wellcome Sanger Institute - avrà delle ricadute enormi per la ricerca di base e translazionale.  Riuscendo a crescere in vitro microrganismi finora difficilissimi da trattare in laboratorio, abbiamo creato una risorsa che consentirà di accelerare l'analisi del Dna dei batteri intestinali, rendendola più accurata ed economica. Alla fine ci permetterà di sviluppare nuovi strumenti diagnostici e terapeutici per malattie gastrointestinali, infezioni e problemi immunitari".

fonte: Nature Biotechnology

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