Con il supporto della rete la prescrizione di antibiotici si è ridotta del 12%, con una prescrizione di antibiotici evitata ogni 62 pazienti di età compresa tra 15 e 85 anni
Nuovi strumenti per aiutare i medici di famiglia a fare la giusta scelta nella prescrizione di farmaci antibiotici. Una ricerca del King' s College di Londra, pubblicata oggi su 'The Bmj', mostra che un feedback di prescrizione fornito elettronicamente e il supporto decisionale online riduce le ricette non necessarie, in particolare per le malattie respiratorie. I dati del Sistema sanitario pubblico evidenziano che i medici del Regno Unito prescrivono circa 1,8 milioni di cicli di antibiotici ogni mese per trattare infezioni respiratorie come tosse, raffreddore, bronchite, otite media, sinusite e mal di gola, al costo di circa 9 milioni di sterline. Le infezioni resistenti agli antimicrobici attualmente provocano almeno 50.
Se ne prevedono circa 10 milioni l' anno entro il 2050 nel mondo, un numero di vittime maggiore di cancro e diabete messi insieme. Il team del King' s College London School of Population Health & Environmental Sciences ha condotto una sperimentazione durata un anno coinvolgendo 79 medici di famiglia. Quelli inseriti nel braccio attivo dello studio hanno seguito un breve seminario di formazione, ricevuto rapporti mensili di feedback sulla prescrizione di antibiotici per malattie respiratorie e l' accesso online a materiali di supporto alle loro decisioni. Lo studio ha analizzato le cartelle cliniche elettroniche anonime di oltre 500.000 pazienti.
I risultati hanno mostrato che la prescrizione di antibiotici si è ridotta del 12%, con una prescrizione di antibiotici evitata ogni 62 pazienti di età compresa tra 15 e 85 anni. Non sono apparse evidenze di aumento di complicanze batteriche e i risultati mostrano che la prescrizione non è stata ridotta per i bambini (al di sotto dei 15 anni) o per gli anziani (85 anni e oltre): gli autori sottolineano infatti che la prescrizione di antibiotici in questi gruppi richiede un' ulteriore valutazione. Gli strumenti di supporto decisionale comprendevano opuscoli informativi per i pazienti sulla durata prevista dei sintomi, raccomandazioni per la cura di sé e indicazioni su se e quando cercare di nuovo aiuto medico. Nei documenti si ricordava anche ai medici generici quando gli antibiotici dovrebbero e non dovrebbero essere prescritti.
Martin Gulliford, professore di sanità pubblica al King' s College di Londra e autore principale del lavoro, spiega: "L' uso improprio di antibiotici ci sta mettendo tutti a rischio: assumere questi medicinali quando non sono necessari sta portando alla comparsa di infezioni resistenti che possono essere molto difficili da trattare. Questo studio ha dimostrato che fornire ai medici di medicina generale informazioni e supporto in più, anche on line, può portare a una riduzione dell' uso di questi prodotti: se questo approccio sarà adottato a livello nazionale, potrebbe contribuire a ridurre l' insorgenza di resistenza agli antibiotici".
fonte: BMJ
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