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Le nuove sfide dei medici di famiglia

Medicina Generale Redazione DottNet | 21/02/2019 14:45

Scotti: "la medicina generale deve rispondere ai bisogni della popolazione che assiste. Bisogni che non sono solo di salute, ma anche assistenziali e sociali e tutto ciò con risorse economiche finite"

In un mondo sempre più hi-tech, in un Paese che invecchia e fa i conti con l' aumento costante di malati cronici, con un Servizio sanitario nazionale alla prova dei conti, "la medicina generale deve rispondere ai bisogni della popolazione che assiste. Bisogni che non sono solo di salute, ma anche assistenziali e sociali e tutto ciò con risorse economiche finite". E' la riflessione del segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Silvestro Scotti, a introdurre i temi e le nuove sfide sotto i riflettori  a Milano in occasione dell' apertura del Congresso regionale di Fimmg Lombardia, in programma fino a sabato 23 febbraio alla Fondazione Feltrinelli. Da un lato l' immagine tradizionale del camice bianco di famiglia, figura di riferimento per l' assistito, dall' altro le sirene dell' hi-tech che chiamano a una svolta. Tra social, questioni di privacy e nuovi modelli organizzativi. "E' necessario dotarsi di strumenti che permettano alla categoria di affrontare il cambiamento. Pensiamo alla telemedicina, all' uso dell' intelligenza artificiale, alla ricerca di nuovi modelli organizzativi e nuove forme di finanziamento del Ssn", osserva il vice segretario nazionale Fimmg, Fiorenzo Corti, puntualizzando che "è altrettanto importante che questi strumenti si integrino con quelli che, da sempre, appartengono alla medicina di famiglia".

Sulla stessa linea il segretario regionale di Fimmg Lombardia, Gabriella Levato, secondo cui "l' accesso all' assistenza, la centralità del paziente e della famiglia, come anche l' ampiezza e la continuità delle prestazioni assicurate agli assistiti, rimangono il perno della medicina generale e devono essere tradotti in strumenti contrattuali che ne permettano una reale operatività".

L' appuntamento milanese ha in programma riflessioni sugli aspetti accennati dai vertici Fimmg e svariati altri temi. Centrale la sfida della presa in carico dei cronici, molto sentita in Lombardia dove le persone affette da una o più patologie croniche sono più del 30% della popolazione e assorbono oltre il 70% delle risorse del Servizio sanitario regionale.  La Regione ha messo in campo un nuovo modello di presa in carico, inizialmente accolto con diffidenza (e ricorsi) da diversi rappresentanti dei medici di famiglia, poi sottoposto a una sorta di riflessione comune e di recente oggetto di un accordo con gli Ordini dei medici. Ora il lavoro continua perché il sistema vada a regime, con l' allargamento della platea dei pazienti. Proprio sul valore della medicina di famiglia, tra fiducia e prossimità, innovazione e sostenibilità, si incentrerà il confronto con le istituzioni, oggi rappresentate al congresso dagli assessori regionali Giulio Gallera (Welfare) e Silvia Piani (Politiche famiglia, Genitorialità e Pari opportunità).

Al centro della 3 giorni anche il tema del cambiamento generazionale e di genere della categoria, quello della carenza di camici bianchi, nodo aperto dal boom di uscite dalla professione non adeguatamente controbilanciato. E ancora il Corso di formazione specifica in medicina generale e gli adempimenti che il medico di medicina generale deve attuare in tema di privacy (si parlerà di 'data breach' anche con il supporto di legali esperti) e sulle coperture assicurative. Tra gli ospiti attesi anche il viceministro all' Economia Massimo Garavaglia, il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti, rappresentanti di istituzioni regionali e docenti universitari, direttori generali e scientifici di strutture sanitarie e Ats lombarde. A portare la voce degli organismi di categoria Gianluigi Spata, presidente della Federazione regionale degli Ordini dei medici della Lombardia, e il presidente dell' Ordine di Milano, Roberto Carlo Rossi.

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