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Influenza, quasi 100 morti e 6 milioni di casi

Infettivologia Redazione DottNet | 22/02/2019 17:06

Già superata di un milione la stima prevista per quest'anno

Dopo aver toccato il picco della circolazione, il virus influenzale batte in ritirata, ma la conta delle vittime aumenta. Salgono a 95, dall'inizio della stagione, le persone morte a causa di complicanze legate all'influenza. Mentre gli italiani allettati sono finora 6 milioni, già un milione in più rispetto a quelli stimati. A fare il punto è il Sistema di Sorveglianza Epidemiologica dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).  Nell'ultima settimana monitorata (11-17 febbraio 2019) sono stati circa 663.000 i contagi, in calo rispetto ai 771.000 della precedente, ma la circolazione del virus si mantiene a un livello di incidenza di media intensità (11 casi per mille assistiti).

La proporzione dei casi gravi rispetto al totale è però quest'anno abbastanza alta, circa uno su 1000: da ottobre 2018 sono stati infatti 516 le persone con influenza ricoverate in terapia intensiva a causa di complicanze di tipo respiratorio acuto, tra cui anche 7 donne in gravidanza e 95 deceduti. "Ciò - chiarisce Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss - è dovuto al fatto che quest'anno ha girato soprattutto l'H1N1, il virus di origini suine che aveva provocato la pandemia del 2009 e che è particolarmente aggressivo, soprattutto per gli anziani". Il 62% dei casi gravi è di sesso maschile e il 91% over 50 anni. L'82% aveva almeno una condizione di rischio preesistente, come diabete, tumori, malattie cardiovascolari o respiratorie croniche. In 8 casi su 10, non erano vaccinati. "Questo significa - prosegue Rezza - che si tratta di complicanze e decessi per lo più evitabili con il vaccino antinfluenzale: poiché, anche nei rari casi in cui non impedisce il contagio, comunque fa sì che sia meno aggressivo". Complessivamente, gli allettati dal virus da inizio stagione sono ormai quasi 6 milioni, un numero ben maggiore rispetto ai 5 milioni stimati inizialmente.

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"Questo conferma che le previsioni a inizio stagione sono inattendibili proprio in virtù della capacità del virus di mutare e circolare", precisa l'esperto. La stagione, ricorda Rezza, "è iniziata a rilento rispetto allo scorso anno. Al ritorno dalle vacanze natalizie abbiamo avuto un'accelerata che ha portato al picco di contagi a inizio febbraio. Il numero di casi totali a fine stagione sarà intorno ai 7 milioni, comunque inferiore rispetto agli 8 registrati lo scorso anno".

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