La consumatrice è una donna con un'età compresa tra i 25 e i 50 anni, un livello di istruzione medio-alto e abitante in grandi centri
Supera il miliardo il mercato della bellezza 'green' made in Italy. Nel 2018 il settore dei prodotti a derivazione naturale, una quota vicina al 10% del più ampio mercato cosmetico, ha raggiunto un valore di 1.050 milioni di euro con un trend di crescita che, seppure non ancora quantificato, marcia a un ritmo sostenuto. Questa la fotografia scattata da Cosmetica Italia, l' associazione nazionale delle imprese cosmetiche, che riunisce oltre 500 aziende del settore. Una premessa: non esiste ad oggi una definizione normativa per il 'cosmetico naturale', prodotto che rimanda per formulazione, packaging e processi a caratteristiche green. I riferimenti normativi, infatti, sono quelli del Regolamento europeo nel cui cappello ricade anche questa tipologia di prodotti.
"A livello statistico - spiega all' Adnkronos Gian Andrea Positano, responsabile Centro studi Cosmetica Italia - per misurare le dimensioni del trend naturale le nostre rilevazioni prendono in considerazione tutti quei cosmetici che, per posizionamento sul mercato e definizione delle aziende stesse, sposano una specifica richiesta del consumatore orientata al 'verde'.
Quanto all' identikit del consumatore di cosmetici green, Positano descrive "il profilo di una consumatrice donna con un' età compresa tra i 25 e i 50 anni, un livello di istruzione medio-alto e abitante in grandi centri". Tuttavia, precisa, "oggi anche questo profilo si sta trasformando, arrivando ad abbracciare un bacino più ampio di consumatori sempre più sensibili alle tematiche del naturale e della sostenibilità". Cambia anche la distribuzione. "Il canale di riferimento tradizionale per i cosmetici a connotazione naturale è l' erboristeria, tuttavia oggi siamo di fronte a uno scenario in evoluzione - evidenzia ancora Positano - A plasmare questo cambiamento è senza dubbio una nuova propensione di consumo e di abitudini di acquisto che genera nuove tipologie di distribuzione. In particolare, registriamo la crescita di forme distributive più evolute dove l' erboristeria tradizionale non è più l' unico riferimento, ma viene affiancata sia dai negozi monomarca sia dai canali tradizionali che completano la loro offerta anche attraverso la proposta di prodotti di derivazione naturale".
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