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Intersindacale: le misure per la carenza medici cavallo di troia

Sindacato Redazione DottNet | 26/02/2019 19:24

Le associazioni "ribadiscono la necessità di dotare le strutture sanitarie e ospedaliere di personale medico altamente qualificato in possesso dei titoli di specializzazione richiesti per assicurare prestazioni qualitativamente valide, anche a garanz

Le associazioni "ribadiscono la necessità di dotare le strutture sanitarie e ospedaliere di personale medico altamente qualificato in possesso dei titoli di specializzazione richiesti per assicurare prestazioni qualitativamente valide, anche a garanzia della sicurezza delle cure"

Le soluzione tampone per risolvere la carenza dei medici e l' accesso degli specialisti al Servizio sanitario nazionale non siano un 'cavallo di Troia' che scardina gli assetti giuridici attuali della dirigenza medica, necessari per garantire la salute dei pazienti. Lo chiedono le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria che intervengono nuovamente sul tema dopo la circolare dei giorni scorsi, inoltrata da ministero della Salute, per sollecitare l' adeguamento dei bandi di concorso rispetto a quanto previsto dalla Manovra, che ha aperto la possibilità di partecipare ai concorsi agli specializzandi dell' ultimo anno.

In particolare, le associazioni di categoria "ribadiscono la necessità di dotare le strutture sanitarie e ospedaliere di personale medico altamente qualificato in possesso dei titoli di specializzazione richiesti per assicurare prestazioni qualitativamente valide, anche a garanzia della sicurezza delle cure e quindi dei pazienti.

Tale condizione è ineludibile e rappresentare quella strada maestra che non può e non deve essere aggirata in sede regionale, eludendo norme legislative nazionali ben consolidate". Secondo i sindacati "la carenza di personale in servizio non può essere ridotta ad una mera quantificazione di ore di attività carenti, quanto tradursi nell' assegnare, in modo stabile, professionisti adeguatamente qualificati e competenti (quindi specialisti nel caso dei dirigenti medici) in grado di erogare prestazioni di elevata qualità, particolarmente nelle strutture ospedaliere dove la continuità assistenziale è prioritaria e la complessità della casistica da trattare rappresenta l' elemento caratterizzante per il professionista". Inoltre, le organizzazioni chiedono "l' assoluta uniformità degli stati giuridici e dei contratti di lavoro, in particolare nelle strutture ospedaliere per evitare che tra dipendenti, contrattisti e convenzionati si creino disparità di regole nello stesso contesto operativo".

Infine, le organizzazioni sindacali ribadiscono alcuni punti per loro fondamentali: nella dirigenza del Ssn si accede a tempo indeterminato solo con diploma di specializzazione e per concorso pubblico. La possibilità di accedere, attraverso una graduatoria separata, dei medici specializzandi all' ultimo anno, a tempo determinato dovrà prevedere immediatamente la trasformazione del contratto a tempo indeterminato una volta acquisito il titolo di specializzazione. E inoltre, lo stato giuridico di tutti i medici, veterinari e dirigenti sanitari specialisti che lavorano nelle unità operative ospedaliere e nei servizi territoriali deve essere riportato urgentemente all' uniformità nazionale, anche - nel caso dei medici specialisti ambulatoriali, veterinari ed altre professionalità sanitarie attualmente impiegati negli ospedali e nei servizi destinati alla dipendenza - attraverso concorsi riservati, finalizzati a instaurare rapporti di dipendenza nel Ssn a tempo indeterminato, lasciando loro la possibilità di optare in modo netto per le sole attività di specialistica ambulatoriale sul territorio, le sole che legittimamente competono a tale ruolo.

I sindacati "contrasteranno in tutte le sedi eventuali abusi, continuando a denunciare il fatto che la grave carenza di personale dirigenziale medico e sanitario e la necessità di soluzioni tampone non devono rappresentare il 'cavallo di troia' per scardinare gli assetti giuridici della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e le modalità di accesso del personale di livello dirigenziale che rischiano di essere demoliti anche da un dissennato incremento delle autonomie regionali".

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