Sono il 60% dei farmaci ospedalieri o a distribuzione per conto. Grillo: dobbiamo lavorare su questi temi
"Circa 1.800 specialità farmaceutiche sono coperte da clausole di riservatezza, rappresentano quasi il 60% di tutti i farmaci ospedalieri o in distribuzione per conto". A dirlo è il direttore generale dell'agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) Luca Li Bassi, intervenuto durante la proposta di risoluzione all'Oms sulla trasparenza del prezzo dei farmaci. "La maggior parte dei contratti stipulati da Aifa e le aziende farmaceutiche sono caratterizzati da clausole di riservatezza sul prezzo contrattato. Sapevamo che esistevano ma non pensavamo fossero così tante", ha sottolineato Li Bassi. "Parliamo - ha aggiunto - di un importante numero di specialità che include anche i farmaci innovativi oncologici, che hanno un alto indice di spesa all'interno del budget farmaceutico".
"Mi stupisco di come i professionisti della critica nei miei confronti non parlino mai di questo argomento, che muove 30 miliardi di euro l' anno. Magari potrebbero essere a libro paga delle case farmaceutiche proprio per non parlare della difficoltà legate al costo dei medicinali e a una protezione brevettuale infinita. Penso ci sia realmente la necessità di lavorare su questo tema". A dirlo il ministro della Salute, Giulia Grillo, presentando oggi a Roma la risoluzione presentata all' Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul prezzo dei farmaci.
"La mancanza di trasparenza su come si arriva al prezzo di un farmaco - ricorda - è un tema a me molto caro, che come Movimento abbiamo affrontato anche all' opposizione: ci abbiamo lavorato molto nella scorsa legislatura. Ma è un tema di respiro internazionale perché le case farmaceutiche sono poche e vendono in tutto il mondo. Il costo dei farmaci riguarda sia i servizi sanitari pubblici che privati, è chiaro però che in un sistema pubblico questo incide ancora di più. La risoluzione sarà discussa a maggio a Ginevra, sarà complesso avere già un risultato e per questo abbiamo anche il sostegno del ministero degli Affari esteri per attivare la rete diplomatica. Mettiamo però sul tavolo i principi da attuare in Italia: il lavoro e' lungo, ma porre dei punti fermi ci consentirà di avere delle garanzie dalle case farmaceutiche di aver informazioni su come si forma il prezzo di un farmaco e questo consentirà di fare delle politiche che oggi non possiamo fare".
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