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Studio Iss scopre il possibile nuovo bersaglio per le cure antitumore

Oncologia Redazione DottNet | 29/03/2019 12:18

Svelato il ruolo di una proteina che aiuta le cellule del corpo a moltiplicarsi

 Scienziati italiani hanno scoperto il ruolo di una proteina che aiuta le cellule del corpo a moltiplicarsi, come avviene nella proliferazione dei tumori: si chiama 'RAD52' e potrebbe divenire un bersaglio di nuove terapie antitumorali perché inibendola si potrebbe prevenire la proliferazione delle cellule malate e/o impedire che i tumori acquisiscano resistenze farmacologiche.  La promessa arriva dallo studio pubblicato su Nature Communications da ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità, guidati da Pietro Pichierri e Annapaola Franchitto, in collaborazione con i colleghi dell'Università dell'Iowa, coordinati da Maria Spies. Quando le cellule si moltiplicano, come nel caso di un tumore che cresce, da ogni singola cellula se ne formano due. Ciò è preceduto dalla formazione di una doppia copia del Dna cellulare attraverso un processo cosiddetto di replicazione in cui la doppia elica si apre e viene copiata in due doppie eliche virtualmente identiche che finiranno poi, ciascuna, in una delle due cellule 'figlie'.

Ma se qualcosa va storto durante la copia del Dna vi sono vari sistemi di sicurezza che fermano la replicazione e quindi la moltiplicazione cellulare, evitando che si formino cellule con Dna danneggiato o alterato (mutato) che può aprire le porte a un tumore. Tuttavia vi sono anche dei sistemi 'di salvataggio' che, in caso di errori durante la copia del Dna, fanno sì che il processo di copiatura prosegua nonostante tutto. RAD52, definita un 'portiere molecolare', fa proprio questo, si attacca al Dna che si sta copiando e favorisce l'avanzamento del processo, favorendo di fatto la moltiplicazione cellulare.  Gli scienziati italiani hanno anche visto che in assenza di RAD52, altre due molecole (di cui una, guarda caso, coinvolta nel cancro al seno - BRCA2) agiscono a loro volta per favorire la moltiplicazione cellulare con un meccanismo compensatorio dell'assenza di RAD52. L'idea è quindi che in tumori con ridotta presenza di BRCA2 si potrebbe attaccare RAD52 per fermare la crescita tumorale.

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fonte: ansa

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