"Per azzerare l' imbuto formativo e affrontare efficacemente l' ereditata carenza di medici specialisti, tutti gli attori devono far squadra"
Per la formazione dei medici specialisti "credo che sia finalmente ora di aggiornare il contratto di formazione specialistica, elevandolo a vero e proprio contratto di formazione-lavoro". Lo scrive sul suo profilo Facebook la ministra della Salute, Giulia Grillo. E pur ricordando che il tema è "competenza prioritariamente dei colleghi del Miur", la responsabile della sanità sostiene che "sia utile - spiega - ragionare su un unico canale formativo, garante di omogeneità ma anche dinamismo e flessibilità per tutti i nostri giovani professionisti, guidati e supervisionati nel percorso dall' Università, inseriti in reti formative ampliate con un più ampio e maggiore coinvolgimento delle strutture Ssn".
Il medico in formazione, continua Grillo, "pur non potendosi considerare sostitutivo del personale strutturato, è pur sempre un professionista e non un semplice studente.
Giulia Grillo invita a non prendersi in giro: "Sappiamo tutti che negli ospedali universitari gli specializzandi già giocano un ruolo cruciale nel sostegno del sistema e nel suo funzionamento, ma perché non estendere questo effetto positivo anche alle altre strutture e con le tutele necessarie? Già oggi le Regioni finanziano una quota di borse e giustamente auspicano un ritorno dell' investimento erogato, molte chiedono anche di poter assumere medici non specialisti da formare". "Per azzerare l' imbuto formativo e affrontare efficacemente l' ereditata carenza di medici specialisti, tutti gli attori devono far squadra: Stato e Regioni possono concorrere a ripensare in un nuovo contratto il ruolo del medico specializzando, garantendo sia la formazione che un importante potenziamento di cui oggi i nostri servizi sanitari hanno bisogno", conclude.
Medici bersaglio di cause: uno su tre ha ricevuto una denuncia. Solo nel 3% dei casi queste cause si sono concluse con una condanna. I più colpiti sono i medici con più anzianità
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La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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