Carenza medici alibi per una Sanità low cost. Bocciati dalla Consulta
"I medici specialisti o quasi specialisti in Veneto ci sono. Ma allora perché nella Regione si stanno concentrando sull'ingaggio di medici dalla Romania o addirittura neolaureati? La sensazione è che si stia confezionando un alibi per privatizzare la Sanità Pubblica". Lo dice il segretario nazionale dell'Anaao Assomed, il sindacato maggiormente rappresentativo dei medici del Servizio sanitario nazionale Carlo Palermo. "Il tentativo è anche quello di avere una Sanità low cost - continua - lo dimostra anche la sentenza di dieci giorni fa della Corte Costituzionale che ha respinto la richiesta della Regione Veneto che chiedeva di non applicare ai dirigenti medici e sanitari l'incremento contrattuale minimo del 3,48% sulle retribuzioni previsto per tutto il pubblico impiego".
Secondo il sindacato insomma "vogliono far intendere all'opinione pubblica con una forte azione mediatica che stanno facendo tutto il possibile per affrontare questa emergenza della carenza dei medici nel Servizio sanitario regionale. Ma i numeri dicono altro". Palermo snocciola i dati: ci sono 500 specializzandi dell'ultimo anno, più altri 90 finanziati con le borse di studio regionali, per un totale di circa 600 specializzandi dell'ultimo anno. "Le assunzioni di questi camici bianchi da parte delle aziende sanitarie per concorso pubblico dal primo gennaio 2019, come stabilisce un articolo della legge di Bilancio 2019, potrebbero permettere, se non di risolvere il problema della carenza dei medici, sicuramente di tamponarlo". E Dall'Anaao Veneto rincarano: "Oggi nella Regione il 21% del totale dei letti disponibili in ospedale e nei centri riabilitativi periferici è in forma privata convenzionata. E' evidente che si vuole percorrere la strada della privatizzazione fino in fondo. E per i medici vogliono contratti più a buon mercato: il ricorso alla Consulta ne è la dimostrazione".
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