Canali Minisiti ECM

L'apparato riproduttivo è una sentinella per i tumori: avverte del danno

Oncologia Redazione DottNet | 04/05/2019 17:45

Tra i soggetti abitanti nelle aree a rischio rilevati più metalli pesanti nel sangue e soprattutto nel seme

L'apparato riproduttivo è una sentinella dei tumori, una sorta di 'antenna' in grado di avvertire precocemente quando si sta verificando un danno dovuto alla presenza nell'ambiente di sostanze inquinanti e nocive, soprattutto nei territori a rischio, come la Terra dei fuochi.  E' quanto emerge nel congresso della Società italiana della riproduzione umana (Siru) in corso a Siracusa e dedicato al rapporto fra inquinamento e infertilità.

  Quanto la presenza di inquinanti si ripercuota sulla salute riproduttiva lo indicano i dati della ricerca 'EcoFoodFertility', condotta su 222 maschi sani, omogenei per età, indici di massa corporea e stili di vita, equamente distribuiti fra Terra dei Fuochi e un'area a basso impatto ambientale nel Salernitano, come l'Alto Medio Sele. "Abbiamo riscontrato differenze statisticamente significative", ha detto l'uroandrologo Luigi Montano.

"Nelle aree a rischio - ha aggiunto - abbiamo rilevato più metalli pesanti nel sangue e soprattutto nel seme (cromo, zinco, rame), alterazioni dell'equilibrio delle difese antiossidanti e detossificanti nel liquido seminale e non nel sangue, ridotta motilità spermatica, aumentato danno al Dna degli spermatozoi e maggiore allungamento dei telomeri spermatici e non in quelli leucocitari". Questi dati, ha osservato ancora Montano, indicano che "occorre non soltanto valutare gli esiti di danno, come fanno i registri tumori, ma cambiare il modello di valutazione del rischio salute, prendendo in considerazione i sistemi organo-funzionali 'sentinella' come l'apparato riproduttivo, che può dare informazioni precoci di modificazione funzionale o strutturale, prima che si manifesti il danno clinico. I dati sono allarmanti e richiedono impegno e determinazione". 

Commenti

I Correlati

Lo rivela uno studio a livello mondiale coordinato dallo Iov

Efficace nel 30% dei pazienti che non risponde alle altre cure

NUMB è la proteina che costituisce un biomarcatore nell’evoluzione del tumore alla vescica: la scoperta del meccanismo molecolare apre la strada a nuove strategie terapeutiche per combattere il cancro vescicale

Mirvetuximab soravtansine è l’unica alternativa terapeutica approvata specificamente per le pazienti con carcinoma ovarico platino-resistente e positivo al recettore alfa dei folati (FRα)

Ti potrebbero interessare

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ultime News

Scotti (Fimmg): Condividiamo la lettura di Schillaci, con carichi eccessivi e carenza di mmg il Servizio sanitario non regge. Sui dati Agenas: Preoccupante che l’Agenzia non includa il dato della convenzionata tra le risorse umane del SSN

"I medici di famiglia si occupano di cronicità, prevenzione e continuità delle cure, non di emergenze"

Prorogate anche le misure straordinarie per il conferimento di incarichi semestrali di lavoro autonomo ai medici specializzandi e il conferimento di incarichi di lavoro autonomo ai laureati in medicina e chirurgia