In Italia sono in corso oltre 80 sperimentazioni su 16 molecole
Sono già cinque i tipi di tumore per i quali l'immunoterapia - l'approccio terapeutico che mira a risvegliare il sistema immunitario contro il cancro - si è dimostrata efficace. Si tratta del melanoma, del tumore al polmone (nsclc), al rene, dei tumori del testa-collo e del linfoma di Hodgkin. Efficaci contro tali neoplasie si sono dimostrate le molecole immunoterapiche nivolumab e ipilimumab, sviluppate dall'azienda farmaceutica BMS, ma sono vari gli studi in corso per testare tale approccio anche per altri tipi di tumore e risultati promettenti si stanno ottenendo anche utilizzando diverse molecole immunoterapiche in combinazione.
"Abbiamo introdotto la prima molecola immuno-oncologica, ipilimumab, nel melanoma nel 2013 in Italia e, oggi, nivolumab in monoterapia o in combinazione con ipilimumab è utilizzato in numerose indicazioni comportando un beneficio significativo in sopravvivenza per i pazienti - afferma Emma Charles, General Manager Bristol-Myers Squibb Italia -.
Fondamentale è ora studiare i meccanismi di resistenza dell'immuno-oncologia e "per questo abbiamo da poco inaugurato il centro di ricerca traslazionale negli Stati Uniti (Cambridge, Massachusetts), per accelerare la capacità di identificare soluzioni di medicina di precisione per ogni paziente, integrando discipline che comprendono genomica, imaging, bioinformatica - spiega inoltre Cosimo Paga, Executive Country Medical Director, Bristol-Myers Squibb Italia -. Ma la capacità di innovazione deriva anche dalla continua e proficua collaborazione con il mondo accademico. In questo senso, vanno ricordati il progetto GECI, che sigla la partnership fra BMS e circa 30 strutture di ricerca internazionale, e gli 'R&D Days', appuntamento annuale che riunisce i più importanti scienziati da tutto il mondo per fare il punto sulle ultime strategie nella lotta al cancro".
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