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Nuovo contributo per le società odontoiatriche. Come fare

Previdenza Redazione DottNet | 24/05/2019 14:31

E' una nuova forma di finanziamento per la Quota B del Fondo di previdenza generale dell’Enpam

Sta per vedere la luce una nuova forma di finanziamento per la Quota B del Fondo di previdenza generale dell’Enpam. Si tratta del nuovo contributo dello 0,50% a carico delle società odontoiatriche, previsto dalla Legge di Bilancio per il 2018.

La norma di legge testualmente prevede che "Le società operanti nel settore odontoiatrico, di cui al comma 153 dell’articolo 1 della legge 4 agosto 2017, n. 124, versano un contributo pari allo 0,5 per cento del fatturato annuo alla gestione "Quota B" del Fondo di previdenza generale dell’Enpam, entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello della chiusura dell’attività". Il primo contributo dovrà quindi essere versato entro il 30 settembre 2019.

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Ma chi è dunque interessato al nuovo obbligo? La disposizione citata all’interno della norma istitutiva fissa alcuni principi fondamentali:

    • Sono tenute al versamento del nuovo contributo le società in qualunque forma costituite e, pertanto, le società di persone (società semplici, società in nome collettivo, società in accomandita semplice), le società di capitali (società per azioni, in accomandita per azioni, a responsabilità limitata), nonché le società cooperative e le mutue assicuratrici.
    • L’attività svolta deve essere inerente al settore odontoiatrico e deve comprendere l’erogazione delle prestazioni di cui all’art. 2 della legge 24 luglio 1985, n. 409 (come la diagnosi e la terapia delle malattie dei denti e della bocca).
    • Queste prestazioni erogate all’interno di tali società debbono essere rese da soggetti in possesso dei titoli abilitanti previsti dalla legge.
    • Le società in esame debbono essere dotate di un direttore sanitario iscritto all’Albo degli Odontoiatri. Le strutture polispecialistiche, il cui direttore sanitario sia privo di tale iscrizione, devono avere un direttore responsabile per i servizi odontoiatrici comunque iscritto al relativo Albo. Come direttore sanitario si intende il soggetto che risponde personalmente dell’organizzazione tecnico-funzionale dei servizi della struttura (igiene, attrezzature, personale, vigilanza sulle prestazioni).

Il contributo andrà calcolato sul fatturato, inteso come volume d’affari ai fini IVA. Il Regolamento del Fondo interessato è stato integrato con le disposizioni necessarie, e dopo l’approvazione dei Ministeri vigilanti saranno emanate le necessarie disposizioni attuative.

Per l’individuazione dei soggetti obbligati al versamento, anche per prevenire possibili sacche di evasione, la Fondazione, oltre che alle Asl, sta facendo riferimento alle Camere di Commercio locali, con le quali ha intenzione di stipulare una specifica convenzione.

Sull’utilizzo del gettito del contributo verrà probabilmente investito il Comitato Consultivo della gestione interessata. Fin d’ora si può dire che, trattandosi non di un contributo soggettivo ma integrativo, esso dovrebbe essere primariamente indirizzato alla copertura delle spese di gestione; tuttavia non è affatto escluso che una parte delle entrate venga destinata ad iniziative prevido-assistenziali in favore della categoria coinvolta. Ed in questo senso il pensiero corre subito ai giovani medici ed odontoiatri, i più penalizzati dalle recenti riforme, fermo restando che un occhio di riguardo dovrebbe essere rivolto soprattutto ai dentisti, dato che il finanziamento proviene proprio dal giro d’affari di quella disciplina.

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