E' una nuova forma di finanziamento per la Quota B del Fondo di previdenza generale dell’Enpam
Sta per vedere la luce una nuova forma di finanziamento per la Quota B del Fondo di previdenza generale dell’Enpam. Si tratta del nuovo contributo dello 0,50% a carico delle società odontoiatriche, previsto dalla Legge di Bilancio per il 2018.
La norma di legge testualmente prevede che "Le società operanti nel settore odontoiatrico, di cui al comma 153 dell’articolo 1 della legge 4 agosto 2017, n. 124, versano un contributo pari allo 0,5 per cento del fatturato annuo alla gestione "Quota B" del Fondo di previdenza generale dell’Enpam, entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello della chiusura dell’attività". Il primo contributo dovrà quindi essere versato entro il 30 settembre 2019.
Ma chi è dunque interessato al nuovo obbligo? La disposizione citata all’interno della norma istitutiva fissa alcuni principi fondamentali:
Il contributo andrà calcolato sul fatturato, inteso come volume d’affari ai fini IVA. Il Regolamento del Fondo interessato è stato integrato con le disposizioni necessarie, e dopo l’approvazione dei Ministeri vigilanti saranno emanate le necessarie disposizioni attuative.
Per l’individuazione dei soggetti obbligati al versamento, anche per prevenire possibili sacche di evasione, la Fondazione, oltre che alle Asl, sta facendo riferimento alle Camere di Commercio locali, con le quali ha intenzione di stipulare una specifica convenzione.
Sull’utilizzo del gettito del contributo verrà probabilmente investito il Comitato Consultivo della gestione interessata. Fin d’ora si può dire che, trattandosi non di un contributo soggettivo ma integrativo, esso dovrebbe essere primariamente indirizzato alla copertura delle spese di gestione; tuttavia non è affatto escluso che una parte delle entrate venga destinata ad iniziative prevido-assistenziali in favore della categoria coinvolta. Ed in questo senso il pensiero corre subito ai giovani medici ed odontoiatri, i più penalizzati dalle recenti riforme, fermo restando che un occhio di riguardo dovrebbe essere rivolto soprattutto ai dentisti, dato che il finanziamento proviene proprio dal giro d’affari di quella disciplina.
Il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti, si rivolge ai colleghi, medici e odontoiatri, con una lettera aperta che ha l’obiettivo di fare chiarezza su un concetto che da tempo circola nel dibattito pubblico: quello di "investitore paziente"
L’Enpam ha sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa con due associazioni rappresentative delle strutture accreditate, AIOP ed ACOP
La gestione uscente ha chiuso con un saldo positivo di oltre 1,1 miliardi di cui 120 milioni di saldo previdenziale e più di 1 miliardo frutto dell’oculata gestione finanziaria
Possono essere riscattati, in tutto o in parte, nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi, i periodi successivi al 31 dicembre 1995 e precedenti al primo gennaio 2024
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Commenti