Lo confermano due studi sul British Medical Journal
Arriva una condanna della ricerca scientifica contro gli alimenti ultra-elaborati. Sotto accusa sono i prodotti da forno confezionati e gli snack, le bevande gassate, i cereali zuccherati, i piatti pronti con additivi alimentari, le zuppe di verdure disidratate e la carne e prodotti di pesce ricostituiti, che spesso contengono alti livelli di zuccheri aggiunti, grassi o sale. Secondo due studi pubblicati sul British Medical Journal, infatti, cresce il rischio di patologie cardiovascolari. Nel primo studio, ricercatori di Francia e Brasile hanno valutato le potenziali associazioni tra alimenti ultra-elaborati e rischio di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari su 105.159 persone con un'età media di 43 anni.
I risultati hanno mostrato che un aumento del 10% di alimenti ultra-elaborati nella dieta è risultato associato a tassi significativamente più elevati di malattie cardiovascolari (+12%), coronaropatie (+13%) e malattie cerebrovascolari (+11%).
fonte: British Medical Journal
Report Aletheia, eccesso cibi ultra-formulati. Partire da scuole
Fermentazione e microbiota intestinale: nuovi sviluppi confermano un significativo impatto prebiotico e antiinfiammatorio
Importante nella dieta di nove su dieci, boom tra gli under 30
Uno studio europeo per sfruttare le nuove tecnologie per la corretta alimentazione
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
Commenti