Studio Fnomceo, in corsia si diffonde il burnout e la demotivazione
Dai chirurghi alle ostetriche, uno su due tra i medici e gli operatori sanitari ha subito, nell'ultimo anno, aggressioni verbali, mentre il 4% è stato vittima di violenza fisica. E sempre più spesso, in corsia, regna rassegnazione e si diffondono "burnout e demotivazione". Sono dati che parlano di un'emergenza, quelli illustrati dai risultati del questionario della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), presentati a Roma alla presenza del ministro della Salute Giulia Grillo, intervenuta al Comitato Centrale della Fnomceo.
Dai dati, forti ma che ricalcano i risultati di analoghe indagini sul tema, emerge che più del 56% di chi ha subito violenza ritiene che l'aggressione potesse essere prevista, ma il 78% non sa se esistano o meno procedure aziendali per prevenire o gestire gli atti di violenza. Oltre il 38% si sente poco o per nulla al sicuro e più del 46% è preoccupato di subire aggressioni. "Uno dei dati più allarmanti - spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli - è la rassegnazione che emerge dalle risposte: il 48% di chi ha subito un'aggressione verbale ritiene l'evento 'abituale', il 12% 'inevitabile', quasi come se facesse parte della routine". Questa percezione "falsata e quasi rassegnata del fenomeno porta con sé gravi effetti collaterali, come la mancata denuncia alle autorità, l'immobilismo dei decisori, ma anche il burnout dei professionisti, con esaurimento emotivo e demotivazione nello svolgimento della professione".
Date, riforma, abolizione e numero chiuso. Ecco come funziona il semestre propedeutico, la preparazione, come funzioneranno le nuove selezioni
Sanità territoriale, integrazione e digitalizzazione per una migliore esperienza paziente
Nel 2025, rispetto allo scorso anno, il costo dell'operazione è salito, rendendo più difficile l’anticipo pensionistico per i giovani e i lavoratori a cui mancano pochi anni per la pensione
“L’introduzione del DL Calabria ha prodotto un cambio di paradigma nel percorso formativo dei giovani medici"
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti