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La terapia metronomica controlla l'88% dei casi di cancro al seno

Oncologia Redazione DottNet | 24/06/2019 18:24

Al ministero della Salute incontro su chemio a bassa tossicità

Si chiama chemioterapia metronomica ed è un percorso di lotta al tumore basato su bassa tossicità, buona risposta immunitaria e pochi effetti collaterali. In Italia ha avuto un boom, tanto che dal 2011 al 2016 questa pratica ha avuto un aumento del 29.8%. L'approccio prevede piccole somministrazioni orali di farmaco (sia giornaliere sia frazionate in dosi settimanali) senza intervalli. Questi farmaci attaccano le cellule tumorali, bloccando l'angiogenesi (il meccanismo di formazione di nuovi vasi sanguigni, responsabile della crescita tumorale e delle metastasi), ma preservando l'equilibrio del micro-ambiente e potenziando il sistema immunitario del paziente.

L'efficacia è dimostrata in alcune forme di tumore al seno, del polmone, di linfomi, di neoplasie pediatriche e in molti casi di tumori in stadio avanzato. Per Marina Cazzaniga, presidente dell'Isme, la Scuola internazionale di chemioterapia metronomica, "i risultati migliori si osservano nella prima linea di trattamento anche dopo terapia ormonale, nelle pazienti con tumore mammario avanzato con una percentuale di risposte intorno al 44% e un controllo della malattia nell'88% dei casi trattati". La tollerabilità, invece, "si conferma ottimale, con un'incidenza di tossicità ematologica del 5.8% e di nausea e vomito del 2.1%". Oggi al ministero della Salute decine di centri oncologici che applicano gli schemi di somministrazione metronomica si sono ritrovati per l'incontro "Terapia metronomica in oncologia: l'alba di un nuovo giorno" che ha avuto il patrocinio di Aiom, l'Associazione italiana di oncologia medica.

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"La terapia metronomica non presenta però solo vantaggi per il paziente che può eseguire il trattamento al proprio domicilio - prosegue Cazzaniga- ma anche per il sistema ospedaliero: i dati di uno studio dimostrano infatti che la somministrazione di farmaci orali permette un risparmio di tempo in termini di permanenza in ospedale (-36%) e dispensazione dei farmaci (-51%)".

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