Impiantato al Gemelli su un anziano con insufficienza cardiaca
Impiantato un microchip nel cuore di un paziente ultrasettantenne con insufficienza cardiaca: l'impianto, secondo in Italia e terzo in Europa, è avvenuto al Policlinico Universitario Gemelli Irccs nell'ambito di una sperimentazione clinica internazionale che darà i primi risultati nel giro di due anni. Il microchip, che si ricarica wireless dall'esterno, consentirà di monitorare il cuore del paziente h24 e scongiurare il rischio di emergenze (pericolosi scompensi che richiederebbero ospedalizzazione e potrebbero mettere in serio rischio il paziente stesso). Il dispositivo chiamato V-Lap è di fatto un microcomputer ed è fornito dalla società Vectorious.
Il microchip viene inserito nel cuore attraverso la puntura di una vena e fornisce in modo totalmente wireless informazione sull'attività cardiaca del paziente altrimenti inaccessibile in altro modo. Inoltre il microchip è dotato di una batteria ricaricabile sempre in modalità wireless attraverso una fascia indossabile dal paziente. Sempre attraverso questa fascia il paziente può inviare i dati registrati dal microcomputer direttamente all'ospedale, dove i tracciati saranno analizzati dai cardiologi. Al momento i paesi che partecipano alla fase di sperimentazione (che darà i primi risultati nel giro di due anni) sono la Germania, l'Italia e seguiranno Gran Bretagna e Israele. In Italia il paziente di Roma è il secondo. Il primo impianto è stato eseguito a Firenze dal Prof. Carlo Di Mario, Università degli Studi di Firenze. "Se il trial darà risultati positivi, si tratta - spiega Crea - di un potenziale balzo in avanti nell'ambito della telemedicina e della medicina personalizzata". Infatti il paziente può essere monitorato di fatto in tempo reale e qualunque problema dovesse intervenire può essere intercettato per tempo, con aggiustamenti terapeutici immediati e personalizzati.
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