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Riscatto servizio militare: come farsi riconoscere i contributi

Previdenza Redazione DottNet | 08/07/2019 17:09

La leva può essere utilizzata anche per aumentare l’anzianità contributiva ai fini pensionistici

Tutti i medici che sono nati prima del 1985 hanno svolto il servizio militare (detto anche servizio di leva), oppure hanno optato per il servizio civile sostitutivo. Dal 2005, infatti, il servizio di leva obbligatorio è stato abolito. Ebbene, non tutti sanno che quel periodo può essere utilizzato anche per aumentare l’anzianità contributiva ai fini pensionistici.

Ma come fare per farsi riconoscere questo beneficio? Innanzitutto occorre dire che i medici e gli odontoiatri iscritti alle gestioni obbligatorie dell’Inps (dipendenti di case di cura, delle Asl o degli ospedali) hanno diritto al riconoscimento figurativo del periodo di servizio militare. Questo significa che, su domanda, il servizio di leva entra nella nostra posizione previdenziale in modo assolutamente gratuito, e contribuisce a determinare il diritto e la misura della pensione.

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Per poter riscattare il periodo di leva è necessario che tale periodo non sia coperto da altra contribuzione obbligatoria, cioè che non vi siano in quel periodo contributi versati da un qualsiasi datore di lavoro. Se vi sono, quei contributi, in gergo, scacciano il riscatto; così, ad esempio, se ho fatto il militare dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2000 ma durante un mese di licenza per una settimana ho fatto il cameriere da un amico, non riscatterò 12 mesi ma 11 mesi e tre settimane. Inoltre non possono essere riscattati, anche se compresi nella leva obbligatoria, i periodi di detenzione (salvo nei casi di assoluzione), quelli di licenza illimitata, diserzione e assenza arbitraria.

Per fare la domanda all’Inps di riconoscimento figurativo del servizio militare è necessario aver versato presso l’Inps almeno 1 contributo obbligatorio. Quindi una contribuzione occasionale o limitata può fare la differenza. Si pensi al medico di famiglia che ha soltanto contribuzione Enpam: lui non potrà utilizzare il riconoscimento gratuito del servizio militare; invece il suo collega, pure medico di famiglia, che però aveva avuto un piccolo contratto di dipendenza all’inizio dell’attività, potrà acquisire gratuitamente quel periodo e utilizzarlo, in sede di cumulo contributivo, per anticipare ed aumentare la sua pensione.

I contributi figurativi dell’Inps, dati dal riscatto del servizio di leva, sono validi per tutte le tipologie di pensione, ed anche per percepire le prestazioni antitubercolari e l’indennità di disoccupazione. Non sono validi, invece, per il diritto alle prestazioni assistenziali dell’Inps.

La domanda si presenta online dal sito Inps e non ha una data di scadenza; può dunque essere presentata anche prima di chiedere la pensione. La domanda di pensione, invece, consolida la posizione contributiva e rende impossibile richiedere il beneficio. Anche se non c’è scadenza, il consiglio è comunque quello di presentare la domanda il più presto possibile, per essere al riparo da sempre possibili variazioni normative, che potrebbero abolire il beneficio oppure renderlo oneroso.

Anche i medici iscritti all’Enpam possono riscattare il servizio militare, ma soltanto dopo dieci anni di servizio e non a titolo gratuito, ma dietro pagamento di un importo calcolato con  le stesse modalità del riscatto di laurea. Quindi, prima di presentare domanda di questa tipologia di riscatto all’Enpam , è bene esplorare (recandosi in una sede Inps ovvero con la visualizzazione online della propria posizione contributiva) l’eventuale presenza anche di un solo contributo presso quell’Istituto.

Anche all’Enpam la domanda si presenta online, accedendo con le proprie credenziali all’Area Riservata del sito, oppure con il tradizionale modulo cartaceo, scaricabile sempre dal sito. Anche per l’Enpam non sono riscattabili i periodi coincidenti con periodi già coperti da contribuzione effettiva o riscattata, fatta eccezione per la contribuzione alla “Quota A” del Fondo. Pure per il riscatto presso l’Enpam, il consiglio è sempre quello di presentare la domanda al più presto, in questo caso per contenere i costi, legati all’età anagrafica ed all’anzianità contributiva al momento della presentazione della domanda.

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